Il pulpito della Cattedrale
Un disegno inserito negli “Annali” manoscritti dello storico ferrarese Nicolò Baruffaldi restituisce una precisa immagine di come doveva apparire il pulpito nel 1716, prima del radicale restauro che di lì a poco avrebbe mutato per sempre l’aspetto interno del Tempio ferrarese. Collocato nel quinto arco a destra della navata centrale della Cattedrale, il pulpito fu realizzato nel 1515 su commissione di Baldassarre Dianni, notabile ferrarese che ne fece dono all’Ecclesia cittadina. In particolare, l’intervento mirava alla ricostruzione dell’antico ambone, irrimediabilmente distrutto dal terremoto che aveva colpito la città sul finire del Quattrocento.
Le sculture
Il rifacimento cinquecentesco restituì un pulpito sontuoso, realizzato interamente in marmo e arricchito con sculture già presenti in Cattedrale che, impiegate come materiale di recupero, divennero parte integrante del corredo decorativo.
Nel XVIII secolo, con la demolizione del complesso liturgico, i marmi subirono un’inevitabile dispersione: alcune lastre furono riutilizzate per la pavimentazione dell’atrio, altre giunsero al Lapidario dell’Università, altre ancora andarono smarrite e di esse si perse ogni traccia.
Drawing of the ancient Pulpit of the Cathedral of Ferrara (1660-1720) by Niccolò BaruffaldiMuseo della Cattedrale di Ferrara
Tra le lastre superstiti, riconducibili all'opera di mani differenti, si contano 6 bassorilievi, riconoscibili anche grazie al disegno di Baruffaldi: "L’agnello mistico", la "Presentazione al Tempio", "L'apologo dell'unicorno", la "Croce con la testa del Redentore", "Un Contadino e un guerriero" e una "Scena di vendemmia". Altri frammenti sono invece collocati nell'atrio della Cattedrale.
Cross with the head of the Redeemer (1200 - 1250) by Maestranza dell'Italia settentrionaleMuseo della Cattedrale di Ferrara
Maestranza dell'Italia settentrionale
Ad un anonimo Maestro dell'Italia settentrionale del XIII secolo sono stati ascritti "L'agnello mistico" e la "Croce con testa del Redentore".
Interessante è il contrasto tra la croce, semplice e spoglia in cui il solo ornamento è offerto da nastri intrecciati alle estremità e il rigoglioso fogliame che si apre alla base. Spicca inoltre il volto di Cristo che, reso con dovizia di particolari, è incastonato nel medaglione posto all’intersezione dei bracci.
The mystic lamb (1200 - 1250 ca.) by Maestranza dell'Italia settentrionaleMuseo della Cattedrale di Ferrara
Recuperato nel 1924 durante i lavori di livellamento del sagrato dove era stato inglobato, capovolto, tra i marmi della pavimentazione, il rilievo con l'Agnello mistico appare danneggiato in molti punti. Rappresentato come un agnello che reca il vessillo crociato, questo è anche emblema di Cristo nella sua missione sacrificale, come testimoniato dalle lettere “Ecce Ag(nus) D(e)i”.
I Campionesi a Ferrara
Opera di maestranze campionesi, provenienti cioè dall'alta Lombardia, tra Como e Lugano, le lastre raffiguranti la "Presentazione al Tempio" e "l'Apologo dell'Unicorno (allegoria della vita)" sono frutto della medesima cultura stilistica e iconografica. Documentata nei principali cantieri delle cattedrali padane, la presenza di tali maestranze, attive tra XII e XIII secolo, interessa anche la stessa Ferrara dove, tra gli interventi più significativi, figurano i lavori di completamento della facciata della Cattedrale.
Fable of the unicorn (1225 - 1275) by Maestranza campioneseMuseo della Cattedrale di Ferrara
La lastra con l’unicorno illustra con vivacità espressiva e finalità pedagogiche un tema iconografico derivato da un episodio della leggenda dei santi Barlaam e Josaphat. Oscurato dalla paura della morte (l’unicorno), l'uomo vive inseguendo i piaceri della vita terrena, senza però curarsi della propria anima che sarà così condannata a precipitare nel baratro infernale: è il monito biblico dell'illusorietà della vita.
La parabola narra di un uomo che, inseguito da una bestia feroce, si rifugia su un piccolo albero (la vita), i cui rami con infiorescenze alle estremità (i piaceri terreni), sembrano regalargli la tanto agognata la salvezza.
Lo sventurato tuttavia non si accorge dei 2 grossi topi che, rodendo con voracità le radici dell’arbusto, lo faranno precipitare inesorabilmente tra le fauci spalancate del mostro sottostante.
Presentation at the Temple (1200 - 1250 ca.) by Maestranza campioneseMuseo della Cattedrale di Ferrara
Nella lastra è raffigurato il momento saliente della presentazione di Gesù al tempio: il profeta Simeone, con le mani velate e il busto inclinato in segno di rispetto, si protende ad accogliere il Bambino in cui ha riconosciuto il Salvatore del mondo. Nella scena, alla plasticità delle figure fa eco lo scambio di sguardi, intimo e composto, tra la Vergine e il piccolo Gesù.
Le altre lastre marmoree
Ai lati della parte inferiore del pulpito erano collocati i due bassorilievi raffiguranti rispettivamente "Un contadino e un guerriero" e una "Scena di vendemmia", il primo opera di un artista di gusto classicista attivo nella bottega di Nicholaus, il secondo, posteriore di un secolo, di un artista anonimo ma affine al gusto del Maestro dei Mesi.
Peasant (?) and a warrios (1100 - 1150) by Bottega di NicholausMuseo della Cattedrale di Ferrara
La superficie consunta, eredità del riutilizzo del rilievo come lastra pavimentale nell'atrio della Cattedrale, è occupata in gran parte da una larga cornice fitomorfa. Al centro 2 figure in movimento: a destra un guerriero che brandisce la spada, a sinistra una figura intenta a trasportare un sacco sulle spalle.
Grape harvest scene (1200 - 1250) by Cerchia del Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara
Nella lastra, raffigurante una scena di vendemmia, protagonista indiscussa è la vite rigogliosa, che pervade l'intero supporto corniciato. Relegati più in basso, quasi con un ruolo marginale, vi sono gli uomini (un arciere che mira ad un uccello e alcuni contadini) e gli animali.
Percorso a cura di Tatiana De Bartolo e Maria Chiara Mosele.
Ha collaborato Romeo Pio Cristofori.
Per approfondimenti si rimanda a "Museo della Cattedrale di Ferrara. Catalogo generale", a cura di Bernice Giovannucci Vigi e Giovanni Sassu, Edisai Edizioni, Ferrara 2010.
You are all set!
Your first Culture Weekly will arrive this week.