Le formelle dei Mesi e la Porta dei Pellegrini della Cattedrale di Ferrara

«Vedevasi nella porta meridionale di esso Duomo, detta comunemente la porta de' mesi, perché nell'architrave di essa, e nell'arco stavano di tutto rilievo scolpite le faccende per lo più rusticali, che far si sogliono alla campagna in ciascun mese dell'anno...» (Girolamo Baruffaldi)                        

Eva with Cain and Abel (1135 ca.) by NicholausMuseo della Cattedrale di Ferrara

Introduzione

Situata al centro del fianco meridionale della Cattedrale di Ferrara, la Porta dei Pellegrini, anche detta dei Mesi, doveva il proprio nome ai fedeli che, diretti a sud, la attraversavano prima di recarsi in visita ai luoghi di culto. Il portale originario, decorato da Nicholaus e dalla sua bottega dopo il 1135, fu murato nel 1717 durante i lavori di ammodernamento dell'interno del Duomo e definitivamente demolito nel 1736. Della fase nicholiana si conservano due grifi e due leoni stilofori, oggi sul sagrato della Cattedrale, la formella con "Eva filatrice" e il frammentario "Telamone", oggi visibili nel Museo della Cattedrale. Ad un aggiornamento duecentesco del portale invece si riconducono uno dei massimi capolavori della scultura italiana: le formelle dei Mesi di Ferrara.

Telamon (1135 ca.) by Bottega di NicholausMuseo della Cattedrale di Ferrara

Pruning (Februaury) (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Il Maestro dei Mesi

Inserite a corredo del sottarco del portale e disposte su due fasce sovrapposte, le sculture della Porta dei Mesi furono realizzate intorno al 1225-30, ad opera dello straordinario artista che da questa impresa prende il nome: il Maestro dei Mesi di Ferrara. Il mistero attorno alla sua identità rappresenta uno dei quesiti più affascinanti della storia dell’arte medievale. Attivo a Ferrara, Forlì e Venezia nella prima metà del Duecento, questo anonimo artista, nato in seno alla tradizione romanica padana di Benedetto Antelami e tra i più grandi scultori della sua generazione, elabora uno stile assolutamente personale, affine al naturalismo di matrice gotica delle decorazioni scultoree delle cattedrali dell’Île-de-France.

Wheat threshing (July) (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Il Ciclo dei Mesi

Il tema dei mesi, le cui radici affondano nella decorazione musiva romana e nei calendari di età paleocristiana, godrà di larghissima fortuna in tutta l’Europa medievale. Il suo successo è  riconducibile ai significati simbolici e religiosi insiti nella rappresentazione: le attività umane, legate al mondo dell'agricoltura, scandiscono il tempo della vita terrena e consentono all'uomo l'elevazione e l'espiazione del peccato originale. Non tutte le lastre dedicate alla personificazione dei Mesi ci sono pervenute e lo stesso stato di conservazione, non sempre ottimale, è dovuto al fatto che alcune di esse furono riutilizzate come materiale di recupero nella pavimentazione del Duomo. Tra le lastre sopravvissute si contano i mesi di Gennaio, Febbraio, Marzo e Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto e il frammentario Novembre.

Gianus (January) (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Dalle sembianze di un Giano bifronte, Gennaio allude simbolicamente allo scorrere del tempo. Proteso al nuovo anno con un viso dalle giovani fattezze, lascia dietro di sé l'anno (e un viso di) vecchio

Pruning (Februaury) (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

March and April (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

I mesi di Marzo e Aprile convivono in un'unica lastra: virile e bellicoso il primo mentre alita nel corno che gli scompiglia le chiome, leggiadro e quasi femmineo il secondo, ornato di fiori.

Knight with shield (May) Knight with shield (May) (1225 - 1230 ca.) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Rappresentato come un cavaliera in armi, Maggio è il mese di tutte quelle attività che trovano il loro tempo migliore in primavera: dalla caccia, alla guerra, dai pellegrinaggi alle crociate.

Wheat threshing (July) (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Nel mese di Luglio, il giovane è intento al lavoro della battitura del grano, la cui pesantezza è evidente nei fasci di spighe.

Preparation of the barrell (August) (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Harvest (September) (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Reaping the turnips (November) (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Novembre costituisce un chiaro esempio del riutilizzo delle lastre che, capovolte, vennero impiegate nella pavimentazione del Duomo, una sorte poi condivisa anche da alcune formelle dello Zodiaco.

Harvest (September) (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Un esempio di realismo plastico: Settembre

L'attenzione per la natura e per la descrizione della realtà è evidente nel mese di Settembre, dove il lavoro della vendemmia è reso al massimo grado di
verosimiglianza. Il contadino è raffigurato con indosso la cuffia che serve a proteggere i capelli dalla caduta dell’uva
non matura, mentre la veste è annodata attorno alla coscia in previsione della
pigiatura.

Di risalto plastico strabiliante è la resa di alcuni particolari come quelli della cesta da cui fanno capolino gli acini dell'uva raccolta, in cui è evidente la minuzia degli intrecci delle stecche.

Lily (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

I Segni dello Zodiaco

Accanto alle formelle dei Mesi vi erano anche quelle dedicate ai segni dello Zodiaco. In essi si manifestava una delle tendenze più profonde della cultura medievale: l'unione di una sapienza antica e profana con l'anelito religioso. Di qui il desiderio di riunire raffigurazioni colte (lo zodiaco) alla rappresentazione dei lavori manuali legati allo scorrere del tempo. Una sorta di doppio calendario dunque, nel quale i segni astrologici dialogano con quelli più realistici della terra. Le formelle zodiacali sono ambientate in un mutevole paesaggio in cui le piante alludono alle diverse stagioni: dal giglio al ciliegio e al pero in primavera sino al roseto senza fiori dell'inverno.

Child suckled by a goat (Capricorn) (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Il Capricorno, raffigurato come una capra che allatta un bambino sullo sfondo di un roseto invernale, privo di fiori.

Twin collecting cherries (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Frammento acefalo raffigurante un gemello che coglie ciliege, protendendo il braccio fra i rami di un albero. La lastra è da relazionarsi a quella con l'altro gemello che sale sul pero.

Twin who climbs on the pear tree (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Fanciullo che sale sul pero per coglierne i frutti, fiancheggiato a sinistra dal Cancro.

Archer (Sagittarius) (1225 - 1230) by Maestro dei Mesi di FerraraMuseo della Cattedrale di Ferrara

Capital with stories of St. John the Baptist (1200 - 1210 ca.) by Maestro del capitello del BattistaMuseo della Cattedrale di Ferrara

Il Capitello del Battista

All'aggiornamento duecentesco del portale va riferito anche il "Capitello con storie del Battista", attribuito talvolta allo stesso Maestro dei Mesi, ma dalla maggior parte degli studiosi attribuito alla mano di un suo collaboratore, denominato appunto Maestro del Capitello del Battista, in una data attorno al 1200.

Credits: Story

Percorso a cura di Tatiana De Bartolo e Maria Chiara Mosele.

Ha collaborato Romeo Pio Cristofori.

Per approfondimenti si rimanda a "Museo della Cattedrale di Ferrara. Catalogo generale", a cura di Bernice Giovannucci Vigi e Giovanni Sassu, Edisai Edizioni, Ferrara 2010.

Credits: All media
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