ciascuna me compresa. Ci siamo cost addentrate coraggiosaente
nella nostra vita alla ricerca dei motivi di inferiorizrazione
da cui liberarci insiene alle strade sbagliata che quelli ci han-
no fatto prendere. Oppure per scoprire quante antuizioni giuste
(nel senso dell'autenticità) abbiamo avuto o perchè ci è stato
così difficile sostenerle. Dove abbiamo pagato dove abbiamo ce-
duto confuse dalla gratificazione. Ci siamo inoltre accorte che
la vaginalità essendo il nostro destino e basandosi sul mito del-
l'uomo, prima che essere una risposta sessuale è un condiziona-
mento dell'emotività da cui parte l'orientamento verso i valorix
collegati con l'unione. Così le clitoridee si sono sentite impe-
gnate e rivedere la loro emotività verso l'uomo e verso la cultu-
ra a questa luce, per scoprire il loro stesse elementi di vagi-
nalità,
Ricordo che una volta in una tua lettere mi hai
scitto, a proposito di un pensiero sulla coppia "non credo che si
tratti di un riflesso vaginale" e proprio quell'osservazione è
all'origine di alcune rifikxxixx considerazioni che, prima incon-
sciamente, mi sono trovata a fare su di te. Infatti non posso fa-
re a meno di pensare che la estrema faticosità e drammaticità del-
la tua vita, quell'ossere tu il centro di conflitti insolubili
che senti quasi impossibili da sopportare, siano il prodotto di
un tuo coinvolgimento che ti ha impedito di ritirarti al momento
giusto o di prevedere cosa ti sarebbe stato chiesto. Questa im-
pressione di una tragedia basata sul tuo coinvolgimento e perciò
in qualche modo classica, l'ho avuta anche e soprattutto dal tuo
rapporto con Arturo e rileggendo Abramo Brado mi venivano addiritti
ra i brividi per l'intensa emozione vaginale che lo percorre: un
bisogno di fusione pazzesca con l'altro che pard non te lo permet-
te, come non lo ha mai permesso se non nell'illusione e nella ri-
nuncia a sé. Rinuncia che si vede tu non sei disposta a fare, ma
allora c' è come una enorme ingenuità che è appunto quella dei tre-
mendi conflitti d'amore vissuti dalla donna. Ricordo quell'apologo
che tu mi raccontasti quando ti sei coperta il viso con un velo:
ero perplessa al momento, adesso sono propensa a credere che è
stato vissuto dall'uomo nella sua verità. Anche in Abramo Brado
ci sento la spinta inconscia e la delusione cocente di non essere
stata presa e perciò scoperta come persona. D'altra parte non è a
caso che hai potuto credere nella coppia come nel monento più ec-
cezionale d'incontro tra gli esseri umani, anche se sarà una cop-
pia dell'avvenire. Tu capisci questo cosa significa? Avverti che
ha a che vedere con la vaginalità? Anche nei tuoi scritti di ase-
gesi religiosa io bento questo: intanto sento la tua rivalità . 11
tuo strazio per Arturo sempre, una maniera di continuare la tua
passione, una speranza di essere capita, scoperta come donna. Ma
da chi? A volte ho pensato che per te occuparti delle donne sia
una forma di olocausto che fai all'uomo, per salvarlo e riportar-
lo a te (a te come specie, non a te G.). Anche la maniera di evo-
care la maternità in modo così mistico e insieme carnale vtx (mi
riferisco ai tuoi scritti) mi ha sorpreso e adesso mi pare di in-
tuire un collegamento col resto della tua emotività. Spero che non
ti sembri accessive, se ti confesso che in questo senso il tuo le-
game con la IELAME mi pare vissuto e motivtato se non addirit-
tura alimentato dalla religione. Ho pensato questo stranamente do-
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