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Chile 72
Gabrielle Christeller
Carla Lonzi nata a Firenze. Studi classici, laurea in lettere e
filosofia con tesi in storia dell'arte nel 1956. Tra il '60 e il
'70 si occupa attivamente dell'arte d'avanguardia e mette a fuoco
una serie di artisti tra cui alcuni giovani che viene scoprendox.
Contemporaneamente la sua esperienza la porta a distaccarsi dal
ruolo critico e a riconoscere in questo personaggio istituziona-
lizzato colui che nell'opera di mediazione tra artista e società
rende futil. il lavoro dell'artista. Hepition par la Lonzi, do-
vrebba-efere_colui che fa un presa di coscienze personale della
ernatività in vista di gesti personali di liberazioni Da questo
rifiuto della critica come professione gratificata dalla società
per rendere inoperante il momento creativo a favore di quello cul-
turale nasce il volume "Autoritratto" (Editore De Donato, 1969) do-
ve vengono montate in forma di collage conversazioni registrate du-
rante cinque anni di incontri con artisti italiani.
Nella primavera del '70 hanno inizio i primi incontri della Lonzi
con donne su una base feminista. E' tra le iniziatrici di Rivolta
Femminile con Carla Accardi pittrice, collabora alla stesura del
Manifesto del gruppo nel luglio dei '70. Da allora ha scritto "Spu-
tiamo su Hegel" (estate '70), "La donna clitoridea e la donna vagi-
nale" (estate '71) pubblicati negli scritti di Rivolta Femminile,
e collettivamente altri documenti. Essa crede nel femminismo come
scoperta continua di sè da parte della donna nell'autocoscienza
dei gruppi: il rapporto di identificazione reciproca all'interno
della propria specie rappresenta il dato di fatto da cui prende
l'avvio la demolizione della civiltà patriarcale. Come
femminista
ha interrotto la sua partecipazione attiva ai problemi artistici.
Separata dal marito, vive con il figlio a Milano.
Carissima, non so se per curriculum intendevi quello che ho scrit-
to sopra. Dovevo dire qualcosa più esteso di Rivolta? Forse la
parte di me come critica d'arte non interessa, ma mi hai detto di
"qualificarmi". Rivolta cresce piano piano, nascono piccoli nuclei
in altre città. A Torino c'è un gruppo sostanzioso che va davvero
bene: facciamo un lavoro di selezione e di affinità. Quellouche ci
sorprende adesso è accorgerci le donne con cui ci troviamo bene chi
sono: viene fuori una specie di corte dei miracoli (termine italia-
no scherzoso per dire poveri di spirito, refoulés che non si vergo-
gnano di essere tali, ecc.); per farmi capire meglio da te posso
dire anche che somiglieremmo ai primi cristiani. Beh, non ridere.
Gli scribi ei farisei, cioè le donne emancipate che vogliono fare
un femminsimo di cultura invece che di introspezione, di confessio-
ne di grazia, proprio non ci resistono da noi. Questo può sembrar
time to bro ma non è così: mi sembra che è bello che nel femmini-
smo si manifesti l'essere umano donna così com'è, in tutte le sue
sfaccettature e non ci siano prestigi troppo forti che la inca nali-
no al di fuori della sua personale rispondenza. Forse è l'occasione
buona perchè l'umanità smaltisca i suoi errori, la sua opacità come
dici tu. L'espressione a tutti i livelli può veramente rinnovare il
mondo. Per questo non sono d'accordo con te quando dici che il gior