Il disegno rappresenta tre figure che si agitano e si coprono gli occhi come colti da un avvenimento improvviso e accecante. Le figure sono identificabili con uno studio degli apostoli durante la Trasfigurazione sul monte Tabor. Il soggetto, estraneo alle opere di Michelangelo, ha permesso di legare lo studio ad una serie di disegni (58F, 17F, 18F, 68F, 38F) che l’artista realizzò per l’amico Sebastiano del Piombo che, nel 1516, aveva ottenuto la commissione per le pitture di San Pietro in Montorio.
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