In 7 Fragments for Georges Méliès (7 frammenti per Georges Méliès), 2003, Kentridge dirige la telecamera su se stesso, descrivendo momenti di ricerca, dubbio e fervore creativo. L’opera è un omaggio al celebre cineasta francese, e al suo ruolo nella definizione dell’artista quale “mago”, capace di suscitare lo stupore e la meraviglia. Invisibile Mending (Rammendo invisibile), Balancing Act (Atto di equilibrismo), Tabula rasa I, Tabula rasa II (Good Housekeeping) (Pulizie domestiche fatte bene), Moveable Assets (Beni mobili), Auto-Didact (Autodidatta), Feats of Prestidigitation (Trionfi di prestidigitazione) sono le proiezioni che compongono l’installazione. Tutte le riprese sono ambientate nello studio dell’artista, in riferimento alla centralità dell’atelier nell’ambito della produzione del cineasta francese. La descrizione del processo creativo è messa in scena facendo ampio ricorso alla tecnica dell’inversione, in base alla quale le immagini sono proiettate in senso opposto rispetto a quello con cui sono state girate.