Petra Bauer
Nata a Stoccolma, Svezia, nel 1970.
Vive e lavora a Stoccolma.
L’artista e regista Petra Bauer analizza il passato per meglio esprimersi nel presente e anticipare il futuro, sia che si concentri sulla storia dei registi che lavorano collettivamente; che si focalizzi sul lavoro dei critici e teorici coinvolti nella scena londinese degli anni settanta (Notes on Political Cinema) (2011); che collabori con l’associazione femminista per le minoranze Southall Black Sisters nella realizzazione dell’eponimo film Sisters! (2011); o che realizzi la sua installazione What Women Want (2014), incentrata sull’attivismo e sul desiderio di emancipazione delle donne svedesi agli inizi del XX secolo. Solitamente Bauer intraprende queste esplorazioni in collaborazione con altri, utilizzando strumenti concettuali e di ricerca documentaria per indagare la scena politica: sia quella urbana, che quella espositiva o dei mass-media. Nel suo sforzo di ridefinire il ruolo dell’artista nella società, Bauer è affascinata dalle lotte dei singoli individui e dei gruppi minoritari. Utilizza i film e le istituzioni come uno spazio di negoziazione politica e sociale.
In What Women Want l’artista analizza il viaggio delle attiviste socialiste che girarono per la Svezia tra il 1907 e il 1920 per organizzare e mobilitare le donne nelle fila del movimento femminile socialista. La prima iterazione di Bauer, presentata a Malmo nel 2014, si concentrava sulle potenzialità di cambiamento comunicate dai poster che invitavano le donne a riunirsi per discutere le condizioni presenti e future. La sua installazione, A Morning Breeze, alla Biennale di Venezia, comprende una selezione di questi appelli pubblici oltre a dei brani tratti da “Morgonbris”, la rivista del primo movimento femminile socialista, e una collezione di più di cinquanta ritratti di gruppo in bianco e nero che rappresentano diversi club femminili socialisti in Svezia. I ritratti, commissionati dai club stessi, testimoniano la sete di autorappresentazione delle donne come soggetti politici, prima di essere legalmente riconosciute come tali. In Svezia le donne non ottennero il diritto al voto fino al 1919, un anno dopo che il suffragio femminile divenne legge negli Stati Uniti.
Bauer confronta il flusso di notizie del nostro tempo con la persistenza dei messaggi che appartengono a priori al passato, utilizzando vecchi giornali d’archivio e ristampe di poster negli spazi pubblici di Malmo. Cosa accade quando alcune delle domande fatte negli anni settanta vengono riproposte oggi? Quali sono le idee femministe fondamentali del nostro tempo?