Massinissa Selmani
Nato ad Algeri, Algeria, nel 1980.
Vive e lavora in Francia e in Algeria.
Massinissa Selmani è cresciuto ad Algeri e a venticinque anni si e trasferito in Francia per studiare all’Ecole superieure des beaux arts di Tours. Instancabile sperimentatore che ama spingere le situazioni al limite in maniera discreta, Selmani lavora sia con materiali d’archivio che con il documentario. Disegni, fotografie, montaggio, testo, ritagli e frammenti di giornale relativi a eventi politici e sociali vengono utilizzati in nuovi contesti, alterati e ricomposti con nuovi significati.
Prima di cominciare la propria carriera artistica, Selmani ha studiato informatica, una formazione che si riflette nella sua opera attraverso la grande familiarità con i protocolli tecnologici dei media e nella sua più recente formazione artistica convenzionale. Il disegno, che rimane l’aspetto principale della sua pratica, gli serve sia come mezzo per raggiungere un fine sia di per se stesso, assemblato individualmente o come parte di un collage di forme e presentato come installazione o animazione. Le sue brevi animazioni sono montate in loop e proiettate su superfici piatte o tridimensionali appositamente pensate. L’animazione Souvenir du vide (2014), per esempio – presentata per la prima volta alla Dak’art, Biennale de l’Art Africain Contemporain di Dakar nel 2014 – consiste in minuscoli disegni e scritte proiettati contro una massa attentamente studiata di cubi di carta traslucida. Ogni cubo fa da schermo a un singolo disegno. Modellata sul classico formato dello storyboard ma senza una narrazione vera e propria, l’animazione mostra l’inclinazione di Selmani ad affrontare questioni politiche e sociali anche molto serie, mescolandovi spesso humor e ambiguita. Ciò che e più straordinario e la grande sottigliezza con cui Selmani riesce a dialogare con eventi storici e condizioni materiali.
Per la Biennale di Venezia, Selmani presenta l’affascinante A-t-on besoin des ombres pour se souvenir? (2013-2014), una serie di delicati disegni in grafite e pastelli colorati che colgono l’esperienza del quotidiano in tutta la sua realtà, assurdità e umanità. Un altro lavoro, 1000 Villages Socialites Algeriens (2014-2015), riguarda gli esperimenti di agricoltura socialista intrapresi dal governo algerino nel 1973. In vari disegni raccolti in quaderni rossi, Selmani ricrea gli effetti di questa ambiziosa ma fallimentare rivoluzione agricola nelle comunità rurali in cui il progetto pilota era stato introdotto. Ogni disegno è accompagnato dalla trascrizione delle testimonianze delle persone che vivevano in quei villaggi all’epoca.