Il motore aeronautico Le Rhône Type J, prodotto dall’azienda francese Société des Moteurs Gnome et Rhône, è stato largamente impiegato, a partire dal 1914, in numerosi velivoli francesi e britannici nel corso della Prima Guerra Mondiale. Lo stesso motore è stato prodotto su licenza anche in altri paesi; in Italia dalla Società Italiana Motori Gnome e Rhône (SIMGER) di Torino per equipaggiare gli aerei della Nieuport costruiti su licenza dalla Macchi per il Corpo Aeronautico Militare. Fino al termine del primo conflitto mondiale il motore è stato oggetto di continui sviluppi, con varie versioni costruttive; l’ultima e più potente è stata la Type J By, dotata di pistoni in alluminio. Il motore è di tipo rotativo con cilindri radiali: l’albero a gomiti è solidale al telaio del velivolo ed il blocco dei cilindri ruota attorno ad esso azionando l’elica, cui è direttamente connessa. Questo schema costruttivo, introdotto in campo aeronautico nel 1907 dai fratelli francesi Luis e Laurent Seguin con il motore Gnôme Omega, è stato largamente impiegato dal 1908 al 1918 da molti costruttori. All'inizio del '900, lo sviluppo dell'aeronautica ha dato impulso alla ricerca di molteplici soluzioni tecniche innovative in numerosi campi della scienza e della tecnologia, dalla aerodinamica alla motoristica. Al termine della Prima Guerra Mondiale, i motori rotativi sono stati abbandonati a favore di quelli con cilindri radiali fissi, poiché lo schema rotativo poneva severi limiti ad ulteriori sviluppi (rispetto ai motori convenzionali) e l’effetto ventilante non era più necessario grazie allo sviluppo di altre caratteristiche costruttive.