Il massiccio e controverso restauro dei palazzi comunali avvenuto negli anni quaranta del ventesimo secolo è dovuto alla mente e all'operatività dell'architetto mantovano Aldo Andreani. Costui appartiene a pieno diritto all'eclettismo architettonico, ovvero quella corrente stilistica che, nell'ambito più vasto del modernismo, mescola suggestioni provenienti da epoche completamente diverse e lontane tra loro, creando un insieme di carattere quasi esotico, poiché gli spunti provenienti dal passato vengono utilizzati secondo un criterio estetico e non funzionale. Il passato stesso viene reinterpretato e visto, da occhi moderni, in chiave quasi mitica, come capitava alle prime opere cinematografiche del novecento.
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