Al suo arrivo a Roma, nel 1711, egli era già esperto nel dipingere architetture, grazie al metodico studio sui trattati teorici di prospettiva e alla probabile collaborazione con i pittori quadraturisti attivi nella sua zona di provenienza. Accolto dal pittore Benedetto Luti sotto la sua guida poco dopo l’arrivo nella capitale pontificia, Pannini si dedica allo studio della figura, per completare la propria formazione, consapevole di quanto questo sia importante in un ambiente artistico ancora dominato da una gerarchia dei generi pittorici. Nel 1719 viene ammesso nell’Accademia di San Luca, dove assume l’incarico di insegnante di prospettiva. Da questo momento in poi la sua carriera è costellata da importanti commissioni pubbliche e private e da riconoscimenti ufficiali, come la nomina a Cavaliere dello Speron d’oro nel 1749 e l’elezione a Principe dell’Accademia romana, nel 1754. Il dipinto costituisce la pièce de reception donata dall’artista al momento della nomina ad accademico, secondo la prassi per cui ogni membro appena eletto era tenuto a donare una propria opera per incrementare le collezioni accademiche.