La figura del Buddha Amithāba (in giapponese Amida) che discende dal Paradiso d’Occidente per accogliere il fedele che a lui si è votato, costituisce uno dei principali temi iconografici della setta della Terra Pura (Jōdo). La figura eretta del Buddha, non più seduta in silenziosa e raccolta meditazione, ma attivamente impegnata a ricevere e guidare i devoti verso il suo paradiso, irradia calore e compassione, pur restando magnifica e imponente. La mano destra, mancante in questa scultura, dovrebbe essere atteggiata nell’ 'abhayamudrā', il gesto di rassicurazione. La mano sinistra, rivolta in basso in un gesto di dono e di offerta ('varadamudrā'), ha il pollice e l'indice che si toccano in modo analogo alla 'vitarkamudrā', il segno dell’insegnamento. In realtà le variazioni delle posizioni delle dita sono connaturate all'iconografia del 'raigo', l'”approccio accogliente” di Amida verso il fedele morente: nove piccole varianti dovrebbero indicare a quale dei nove diversi livelli di rinascita è destinato il credente.
Probabilmente i piedi della statua non sono quelli originali e il corpo è stato in parte dorato nuovamente tra il XVII e il XVIII secolo.