L’opera costituisce il pannello destro di un colossale dittico a tempera intitolato "Parallelo", presentato alla Biennale di Venezia del 1901, il cui filo conduttore– nella sua completezza - doveva essere il confronto tra la serena e sensuale spensieratezza della vita antica e l’amara tragicità della vita moderna. Nel pannello sinistro – oggi in una collezione americana - l’artista raffigurò tre giovani nude in un aranceto che intrecciano una danza nell'ora crepuscolare, mentre in quello destro – di proprietà della Galleria di Palermo – raffigurò in una disadorna stanzetta la toccante disperazione del suicidio di tre fanciulle in pose di angoscioso abbandono, in attesa della morte.