La Sabionari è una delle cinque chitarre conosciute di Stradivari, mentre di una sesta ci è pervenuto il solo manico, datato 1675, oggi esposto fra i cimeli stradivariani a Cremona. Altri due strumenti sono stati costruiti nel XVII secolo: la Giustiniani, del 1681, e la Hill, del 1688. Il secolo successivo ci consegna la Rawling, del 1700, e una chitarra, nota come Vuillaume, la cui datazione, 1711, non risulta accertata. Realizzata due anni dopo il violino Le lever du soleil, la Sabionari è chiaro esempio della versatilità del liutaio cremonese e va considerata, al pari dei violini intarsiati, espressione di quella qualità artigianale che caratterizza il lavoro di Antonio Stradivari. La storia della chitarra è riassunta in un documento del 1854. Si tratta di una lettera in cui Filippo Benetti di Ferrara, proprietario dello strumento, manifesta la volontà di venderlo dichiarando al tempo stesso di averla acquistata da tale Giovanni Sabionari, cui fu ceduta direttamente da uno degli eredi di Stradivari. Esattamente 34 anni più tardi, nel 1888 a Bologna, in occasione dell’Esposizione Internazionale di Strumenti, è presentata da F. Donati. Nel 1934 lo strumento si trova ancora a Bologna. In quell’anno, infatti, un tale Bagnoli, di professione commerciante, scrive al Museo della città di Cremona offrendo la chitarra. Alla lettera sono allegate alcune fotografie, dove lo strumento ha manico ottocentesco e montatura a sei corde, intervento eseguito probabilmente dal liutaio ferrarese Marconcini. La chitarra si presentava quindi sensibilmente diversa da come possiamo ammirarla
oggi dopo il recente intervento. Sul retro della paletta, ricostruita, è stata inserita la striscia di legno di acero con l’iscrizione autentica del liutaio cremonese. Il fondo dello strumento in acero presenta la firma di Andrea Segovia con l’annotazione autografa Due secoli più tardi/ A. Segovia/ Bologna 1948.
Fra i cimeli stradivariani esposti a Cremona troviamo modelli di legno e in carta utilizzati da Stradivari per la costruzione delle chitarre.
ETICHETTA
ANT.ᶳ STRADIVARIUS / CREMONEN:ᶳ F.1679
Inserto ligneo originale inserito nella paletta ricostruita
In prestito dalla famiglia Domenichini