Dopo secoli di ricerche, non sono ancora emerse prove documentarie riguardo alla data di nascita di Antonio Stradivari; certo è invece il fatto che nel 1715 il liutaio cremonese fosse prossimo o avesse da poco superato il settantesimo anno di età. Dobbiamo pensare ad un uomo maturo, ad un artigiano ricco e famoso. Il breve elenco redatto nel 1720 da Don Desiderio Arisi, nel suo manoscritto Accademia de pittori cremonesi con alcuni scultori ed architetti cremonesi, fornisce una straordinaria documentazione storica sulla nobiltà dei committenti della bottega cremonese: re, principi, alti prelati e, naturalmente, i migliori musicisti dell’epoca. Sono questi gli anni, universalmente riconosciuti, della piena maturità. Il decennio dal 1710 al 1720 è stato infatti definito il “periodo d’oro” di Stradivari per la qualità e la quantità degli strumenti costruiti, fra cui il violino Cremonese, conosciuto per lungo tempo come Joachim. Quanto si legge nel volume dei fratelli Hill sulla vita e l’opera del grande liutaio, pubblicato all’inizio del XX secolo, suona come una certificazione indiscutibile: Il 1715 è un anno molto ricco, ad esso appartengono non meno di sei violini di altissimo livello: il Gillott, i tre strumenti in possesso del professor Joachim, il violino di Mr. F.L. Bevan ed infine l’Alard, di proprietà del Barone Knoop. Il famoso violinista e compositore Joseph Joachim, che aveva ricevuto in dono lo strumento per il suo giubileo, morì nel 1907, cinque anni dopo la pubblicazione del ponderoso lavoro degli esperti londinesi. Qualche tempo prima della sua morte, Joachim aveva donato lo strumento al nipote Harold, che nel 1910 lo vendette a Robert Brandt e da questi ceduto ai fratelli Hill.
Violino di grande formato dalle eccezionali qualita acustiche, e realizzato con un fondo in un unico pezzo d’acero di straordinaria bellezza, esaltata dalla luminosità e trasparenza della vernice. Lo strumento, acquistato dall’Ente Provinciale per il Turismo, fece il suo rientro a Cremona il 17 dicembre 1961: da quel giorno il violino, ribattezzato il Cremonese, è considerato uno dei simboli della città.
ETICHETTA
Antonius Stradivarius Cremonensis / Faciebat anno 1715
CERTIFICATO
W.E. Hill & Sons, Londra, 1 Gennaio 1962
Acquistato dall’Ente Provinciale per il Turismo di Cremona nel 1961