La decorazione del soffitto della platea è stata eseguita da Michele Garinei nel 1912 e rappresenta "La glorificazione dell'Arte lirica e poetica". Dalla parte di bocca d'opera l'Arte musicale, troneggiante al centro della composizione, è circondata da figurazioni musicali. Essa inspira le diverse manifestazioni quali la Gagliardia, che tiene in alto, con la destra, un ramo d'olivo, con il frutto, attorno al quale volano delle api. L'Allegria, raffigurata in un gruppo di due putti uno dei quali ne sostiene l'emblema consistente nella coppa e nella tazza d'oro. Il Dolore, con il seno sanguinante, squarciato da un serpe roditore. Nella parte opposta, la Poesia, al centro, cinta di lauro, ha alla sua destra l'Eleganza che sostiene uno specchio, ed ha alla sua sinistra la Fantasia con la testa e le braccia alate e portante nella mano destra uno scettro sormontato da un occhio. Questo inspira la Eloquenza effigiata in Mercurio. Il Pensiero filosofico simboleggiato da un vegliardo in atto di meditare, e la Gloria sostenente una ghirlanda, completano le virtù che insieme all'Ardire, raffigurato da un uomo robusto in atto di svellere, con un ferro, la lingua di un leone, concorrono a produrre l'Abbondanza e la Gaiezza, simboleggiate da due figure sorreggenti l'una un fascio di grano, l'altra dei fiori. Ai lati più stretti del soffitto stanno due gruppi di putti allusivi alle due Arti che si integrano fra loro, e servono di connesso alle due composizioni.