Questo strumento, non è firmato, ma sicuramente venne costruito dalla ditta Max Kohl di Chemnitz, che utilizzava ottiche del costruttore Hugo Adolph Steinheil (1832-1893), il cui nome si trova inciso sull’obiettivo dell’apparecchio. Esso permetteva di proiettare in un anfiteatro lastre con immagini diverse e, con particolari accorgimenti, anche di mostrare esperienze di vario tipo. Il recipiente cilindrico, chiuso da due dischi di vetro e munito di due rubinetti, era riempito d’acqua corrente, e aveva lo scopo di assorbire l’intenso calore prodotto dall’arco elettrico, evitando così un eccessivo riscaldamento, o una eventuale rottura, delle lenti e delle lastre.