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Appunti di studio, Oggetto 219

Carla Lonzi07 febbraio 1952 - 06 giugno 1956

La Galleria Nazionale

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Roma, Italia

Appunti e schemi relativi a materie quali la storia dell'arte, l'architettura, la filosofia, la storia e la letteratura, la storia della lingua. Presente una fattura per l'acquisto del volume Breve storia della letteratura tedesca di György Lukács ed un dattiloscritto sulle Stanze per la Giostra del Poliziano. Una gran parte della documentazione è pertinente al corso di lingua e letteratura rumena, anche con saggi dattiloscritti; si conserva inoltre il programma dell'esame. Cartoline ed immagini ritagliate di opere e luoghi d'arte dal Rinascimento all'età contemporanea.

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  • Titolo: Appunti di studio, Oggetto 219
  • Creatore: Lonzi Carla
  • Data di creazione: 07 febbraio 1952 - 06 giugno 1956
  • Trascrizione:
    - 35 - Al centro, sorgenti da una nicchia fragile e perlacea, dai rifles- si dorati sulle scanalature, avvolta di stupore, Venere. Impossi- bile anche qui definirla psicologicamente: è stato detto a ragio- ne, che essa e la composizione con lei, sembra a un tempo giustifi- care ed eludere ogni senso, ogni affetto. Sorge da una contempla- zione casta e innamorata di bellezza che trascina pero e risolve tutti gli altri sensi ambigui e contraddittori, più intuibili che precisabili di una natura che ha in sé, latente, 10 squilibrio.Ba- sta pensare alla Natività di Londra, dove in un ritmo sfrenato, si rivela tutta l'eccessività con cui il Botticelli sentì, dopo la cri- si, la gioia e il dolore. Queste note contraddittorie de 11'animo del Botticelli, appaiono evidenti in certe zone di colore chiaro e afono, con note di sopracolore ancora freddo (mantello di uno zefi- ro, sopratono del cielo, azzurro grigio; dell'altro sopratono del mare, verde marcio), spezzarsi o tendersi della linea in un equili- brio precario, (mantello della dea, il cui motivo a centina dråpre- so dalle fitte insenature della costa, la veste di Flora, angolata e scattante), venature d'ombra, che come infiltrazioni oscute, per- corrono qua e là i colori limpidi. Bra al centro tutto questo si ri- solve e si placa nell'ascensione melodica della linea, intensifica- ta nelle chiome "distese e lente". Nel P. 11 motivo è uno solo, nè si scoprono ambiguità di sensi con- tenutistici, come rel Botticelli, attraverso opposti sensi formali. Se non è contemplazione estatica e felice, scade a descrizione pre- ziosa ma frammentaria. Questo spiega come il P., avendo in seguito smarrito quello stato di grazia e di equilibrio, fonte prima di quella sua vena poetica, non seppe liberare la malinconia che ne segui, superficiale e stizzosa, attraverso immagini poetiche. La sua possibilità creativa fu unilaterale e breve, ben diverse era la com- plessità botticelliana. Tuttavia le due Veneri, proveniente l'una da zone felici, in mezzo alla festa della natura e del cielo, puri- ficatasu l'altra da fantasmi ambigui e contrastanti, non sono diverse. Le unisce la stessa sognante castità dell'aspetto: in atti vaghi e lieti"; "non con uman volto", "con sembiante lieto e peregrino". in cui "lieto, vago, peregrino..." hanno valore figurativo, non psit cologico.
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