A inizio Settecento in Lombardia il passaggio dalla dominazione spagnola
a quella austriaca comporta un'evoluzione del gusto: la bizzarria barocca lascia il posto
alla preziosa eleganza dello stile rococò. Le mutate esigenze dell'aristocrazia determinano
nuove tipologie di mobili che arredano i palazzi, che vengono rinnovati dalle famiglie
aristocratiche (tra le quali la famiglia Durini) per fare bella figura davanti ai nuovi
dominatori austriaci. Le forme sono in generale più mosse e frastagliate. Ad esempio, le poltrone diventano più ampie e confortevoli per
accogliere comodamente le gonne sempre più ingombranti delle dame. Questa fa parte di una serie di sei poltrone che si trovavano nella galleria degli specchi di Palazzo Durini. La cornice, sagomata e decorata con intagli rocaille, è ricoperta da una lacca color avorio, mentre un sottile bordo dorato ne sottolinea le linee. La seduta, i braccioli e la spalliera sono imbottiti e ricoperti con un tessuto lavorato ad arazzo prodotto a Beauvais, che illustra episodi tratti dalle favole di La Fontaine, poeta che rielabora le antiche favole greche di Esopo.