Huma Bhabha
Nata a Karachi, Pakistan, nel 1962.
Vive e lavora a Poughkeepsie, USA .
Huma Bhabha è un’artista americana nata in Pakistan, le cui opere fondono stili antichi e moderni per rinnovare, improvvisando, la lunga storia della scultura figurativa. Ha conseguito una laurea di primo grado presso la Rhode Island School of Design e una laurea di secondo grado alla Columbia University. Per le sue sculture, Bhabha recupera molti materiali dall’ambiente in cui vive, una città storica della Hudson Valley con radici industriali e un paesaggio fluviale.
I critici hanno lodato l’ingegnosità con la quale Bhabha trasforma i materiali e i detriti di recupero in figure antropomorfe inquietanti, forgiandone lo spirito da cemento, sabbia, ossa e vernice. La sua estetica unica, che richiama gli assemblaggi modernisti, la statuaria religiosa o i rottami meccanici, viene comunemente definita “post-apocalittica”, un’implicazione che trova le proprie radici tanto in una visione futuristica quanto in un’estetica delle rovine. La sua opera, quindi, è adattiva rispetto a un inquadramento pre e post-storico, e invita a molteplici associazioni.
La tecnica di Bhabha prevede un’armatura di polistirolo o legno, sulla quale ella sovrappone strati in una vasta combinazione di trame e oggetti. Aggiungendo e togliendo, costruendo e tagliando, l’artista si lascia guidare dai materiali verso la forma definitiva di ciascun pezzo tramite un lungo processo di revisione e aggiustamento. A questo aggiunge una vasta conoscenza degli archetipi della storia dell’arte: una “figura” vista di fronte può recare tracce di un kouroi greco, di un ritratto egizio di faraone, di una statua lignea dei Dogon o delle sottili figure bronzee di Alberto Giacometti, mentre la superficie di una determinata opera può essere decorata con marchi simili alle pennellate espressioniste di Jean Dubuffet, Francis Bacon o Anselm Kiefer.
La forma della sua scultura Against What? Against Whom? (2015) rammenta le pose a zig-zag delle sculture lignee dei Baule eppure, avvicinandosi e girandole attorno, si comprende come quel pezzo sia composto da diverse figure con la schiena appoggiata a un’asse centrale; un nastro rosa dipinto appena sotto il collo dà la sensazione che siano legate insieme. Delle tracce che somigliano a graffiti di vernice rossa, blu e verde presentano i dettagli anatomici o guidano l’occhio dello spettatore, mentre le molte fessure rivelano nodi, nicchie e volti nascosti che invitano a un’esperienza visiva lenta e appagante.
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