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Atlas of Harun Farocki’s Filmography

Harun Farocki2015

la Biennale di Venezia - Biennale Arte 2015

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Venezia, Italia

Harun Farocki

Nato Harun El Usman Faroqhi a Neutitschein, Territorio dei Sudeti, Germania [ora Repubblica Ceca], nel 1944; morto a Berlino, Germania, nel 2014.
Ha vissuto e lavorato a Berlino.

Tra i più acclamati registi tedeschi, Harun Farocki ha realizzato un corpus di opere che comprende più di centoventi film e installazioni in un arco temporale di quasi cinquant’anni. Sul finire degli anni sessanta i film in stile agit-prop di Farocki, compreso l’emblematico NICHT loschbares Feuer (Fuoco NON estinguibile) (1969), si occuparono di crisi come quella della guerra in Vietnam. Verso la fine degli anni settanta diresse dei lungometraggi caratterizzati da una visione del mondo di stampo marxista e sviluppò una critica cinematografica del capitale. Negli anni ottanta e novanta diresse una serie di film d’essai e documentari. In opere come Schulung (Indottrinamento) (1986) o Stillleben (Natura morta) (1997), analizzò il tema della società manipolata fino a diventare dipendente dai meccanismi del capitalismo avanzato: la merce, la pubblicità è un apparato statale che considera la cittadinanza come una questione di addestramento in gestione delle risorse e in protocolli interpersonali, piuttosto che come una modalità di accesso all’uguaglianza, alla partecipazione e alla giustizia. In tutte le sue opere, Farocki fece un abile utilizzo delle immagini e dei suoni tratti da diverse fonti, compresi documentari industriali, filmati di sorveglianza e ambienti di simulazione militare.
Nato nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, da padre indiano e madre tedesca, in quello che era allora il Territorio dei Sudeti ed è oggi la Repubblica Ceca, Farocki si trasferì con i suoi genitori in India e in Indonesia prima che la famiglia facesse ritorno in Germania nel 1958, stabilendosi ad Amburgo. Giovane ribelle, nel 1962 si trasferì a Berlino Ovest, entrando successivamente nell’Accademia Tedesca di Cinema e Televisione che lì aveva sede. L’Accademia lo espulse in seguito all’occupazione dell’istituto insieme ad altri studenti nel maggio del 1968. Per tutti gli anni sessanta e settanta mantenne un approccio alla cinematografia austero e politicamente impegnato, rifiutando di occuparsi dell’autonomia estetica come invece facevano i registi del Nuovo Cinema Tedesco, che dominavano quell’epoca. Mentre collaborava con il produttore e regista Hartmut Bitomsky a una trasposizione cinematografica del Capitale di Marx, Farocki si dimostrò un attivo esponente del maggio 1968, affermando che la loro ambizione era quella di “fare film scientificamente e fare scienza politicamente”. Negli ultimi anni Farocki si allontanò dal cinema per avvicinarsi alle gallerie e ai musei, presentando installazioni come Auge / Machine (Occhio / Macchina) I, II e III (2001-2003). Ciò nonostante, continuò ad avere un approccio sperimentale alla radicalizzazione del cinema, così come a rimanere vigile contro l’abilità del capitale di neutralizzare l’impulso politico attraverso una feticizzazione dell’estetica. La 56. Biennale di Venezia omaggia la prolifica e vasta produzione di Farocki mostrando un atlante dei suoi ottantasette film nell’ambito della mostra.

All the World’s Futures presenta Atlas of Harun Farocki’s Filmography, un'antologia del lavoro dell’artista e regista Harun Farocki recentemente scomparso. La presentazione comprende i film completi di Farocki, che sono stati restaurati e vengono presentati in ordine cronologico su schermi separati. Gli schermi neri rappresentano i film che erano stati smarriti o che non sono ancora stati digitalizzati. Nel corso della mostra, i film recentemente ritrovati e digitalizzati verranno aggiunti alla presentazione. Ogni giorno, nella sala di proiezione adiacente, sarà presentato un film diverso, in sequenza cronologica, tratto dalla corposa opera di Farocki. Le proiezioni ricominciano dal primo film ogni volta che l’intera filmografia è stata presentata. L’antologia, oltre alla filmografia, comprende taccuini di Farocki e numeri della rivista Filmkritik, di cui l’artista è stato direttore dal 1974 al 1984. Il restauro in corso e la sottotitolazione della filmografia di Harun Farocki è stato possibile grazie al generoso sostegno del Goethe-Institut.

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  • Titolo: Atlas of Harun Farocki’s Filmography
  • Creatore: Harun Farocki
  • Data di creazione: 2015
  • Diritti: Courtesy Harun Farocki Filmproduktion; Àngels Barcellona; Greene Naftali Gallery, New York; Galerie Thaddeus Ropac, Parigi e Salisburgo; Galerie Barbara Weiss, Berlino, Foto di Alessandra Chemollo; Courtesy: la Biennale di Venezia
  • Materiale: installazione a tecnica mista
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