iniziale nascono una serie di situazioni parodistiche e grottesche, sfruttate
a fondo dall'intelligenza di Prévert, e che, in ultima analisi, costituiscono
il succo dell'opera.
JACQUES PRÉVERT (nato nel 1900) può considerarsi il vero autore dei
due
film in questione, anche se la loro direzione risulta affidata
rispettivamente al fratello Pierre e a Marcel Carné. Riguardo a que-
st'ultimo basterebbe gettare un semplice sguardo alla sua folta fil-
mografia per rendersi conto dell'importanza della sua collaborazione
con Prévert ed anche dei limiti della medesima. Jacques Prévert, poeta
e scenarista, a mezzo fra un certo surrealismo (dissidente dalle posi-
zioni di un Bréton e di un Soupault) e un populismo a base senti.
mentale e anarcoide, è una delle personalità più interessanti della
cultura francese contemporanea, per la sua sottile ispirazione ora
sviluppantesi sul piano di un poetico e incantato lirismo ora sbrigliata
nei più stravaganti intellettualismi. Prévert, che come poeta conta al
suo attivo numerose raccolte di versi (fra cui Paroles), ha avuto grande
influenza nell'evoluzione del cinema francese sonoro, lavorando so-
prattutto con Marcel Carné Jenny, Drôle de drame, Quai des brumes,
Le jour se lève, Les Visiteurs du soir, Les Enfants du Paradis), con
Jean Renoir (Le Crime de M. Lange), con Jean Grémillon (Remorques,
Lumière d'été) e con numerosi altri registi, oltre che col fratello Pierre
(L'affaire est dans le sac, Adieu Léonard, Voyage Surprise).
MARCEL CARNÉ (nato nel 1903), che sembra attraversare oggi un periodo
di stasi creativa o tutt'al più di ripensamento e riflessione, è stato il
rappresentante più indicativo e la voce più tipica di tutto il periodo
verista del sonoro francese, accanto a Jean Renoir e a Duvivier (la
cui inconsistenza si va sempre più palesando). Dell'atmosfera parigina
anteguerra coi suoi bistros e le sue umide periferie è stato il genuino
interprete fino a giungere, a traverso l'influenza prevertiana (a questo
proposito vedi Les Visiteurs du Soir) alla nitida e scintillante perfezione
di Les Enfants du Paradis (1944), che segna peraltro un'esperienza
irripetibile. Recentemente ha diretto La Marie du port (1949) e The
rèse Raquin (1953).
13 maggio 1954. Fiche filmografica n. 2.
olivetti Lettera 22
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