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Attività ed interessi, Oggetto 21

Carla Lonzi29 dicembre 1951 - [ante 31 dicembre 1958]

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Gran parte della documentazione è relativa alle proiezioni cinematografiche (presente anche una tessera d'ingresso del Cine club Primi Piani di Palazzo Strozzi a nome Raffaello Mazzoletti); si segnalano inoltre un quaderno di letture fatte da Carla Lonzi dal dicembre 1951 all'aprile 1952, varie tessere associative, programmi di sala di concerti sinfonici e da camera soprattutto organizzati dall'Agimus (Associazione giovanile musicale tra gli studenti delle scuole secondarie. Sezione di Roma), di cui uno della sorella Lidia Lonzi. Sono conservati «Il turista a Firenze», in evidenza la stagione lirica e sinfonica del Teatro Comunale di Firenze e del XVI Maggio Musicale Fiorentino; depliant pubblicitario della rivista «Quadrum» (1955); invito alla conferenza di György Lukács Le réalisme dans les littératures européennes (16.05.1956).

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  • Title: Attività ed interessi, Oggetto 21
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: 29 dicembre 1951 - [ante 31 dicembre 1958]
  • Transcript:
    fa sopra le righe. (Come rivela giustamente Arnold Schering, si tratta di uno dei più arditi motivi che nella letteratura clas- sica siano mai stati assegnati a questo strumento). Dato il modo trionfale e splendente in cui questo movimento conclude il lavoro, gli interpreti hanno pensato di porre il II Con- certo Brandenburghese alla fine di tutto il ciclo, cioè come ul- timo pezzo del programma della seconda giornata. Concerto 3.zo à tre Violini, tre Viole e tre violoncelli col basso per il Cembalo. 1. tempo: Allegro in sol maggiore, 2. tem- po: Allegro 12/8 in sol maggiore ». Come risulta da quest'indi- cazione originale, il Terzo Concerto Brandenburghese è un con certo per soli archi raggruppati in tre «trii»: trio di violini, trio di viole e trio di violoncelli Questi gruppi ricevono nel corso dell'opera un trattamento autcnomo e individuale. A dif. ferenza degli altri Concerti, questo comporta solo due movi- menti: un primo Allegro di carattere un poco rustico e un se- condo concepito come una danza paesana tedesca (Deutscher Ländler). Nella sua presentazione del Terzo Concerto brandeuburghese lo Schering scrive: «Se una volta si volessero raccogliere delle immagini musicali del passato tedesco, questo movimento finale dovrebbe essere preso come csempio ideale per il modo in cui verso il 1720 i cittadini di una piccola città tedesca esprimevano per mezzo della danza il sentimento di gioia della vita ». Invece del mancante movimento centrale al tempo di Bach si usava far improvvisare da uno o da più solisti una libera cadenza. Il Concerto 40 à violino principale, due flauti d'echo, due violini, una viola e violino in Ripieno, Violoncello e Continuo. 1º tempo: Allegro 3/8 in sol maggiore; 2. tempo: Andante in 3/ in mi minore; 3º tempo: Presto c. in sol maggiore »: questo Concerto è dunque un tipico «Concerto grosso > in cui il «con- certino è formato dal violino e dai due flauti. Ma, per il fatto che nel primo e nell'ultimo movimento il violino regge in pre- valenza il peso del discorso sonoro, c'è chi annovera anche tra i concerti per violino solo. Nel tempo centrale soltanto, tra i tre strumenti concertanti si stabilisce un rigoroso equilibrio polifonico. In un secondo tempo Bach trascrisse la parte del vio- lino solista per clavicembalo (come doveva fare del resto con tutti i suo Concerti violinistici che ci sono stati tramandati) di modi che il Quarto Concerto brandemburghese existe anche in una versione per clavicembalo, due flauti e archi. Come il finale del Secondo Concerto, così anche l'ultimo tempo del 6 quarto, come scrive lo Spitta, e.. per lo slancio, la potenza delle idee, la ricchezza degli sviluppi, l'affascinante padronanza della più complicata tecnica, la brillantezza e la grazia, sta in primissimo rango tra i consimili lavori di Bach. Ed è per que- ste sue qualità che gli esecutori hanno voluto porlo alla fine del programma della prima giornata. Il Concerto 5° à una traversiera, un violino principale, un violino e una viola in Ripieno, Violoncello, Violone e cembalo concertato. 1º tempo: Allegro in re maggiore, 20 tempo: Affettuoso in si minore. 3o tempo: Allegro 2/4 in re mag- giore »: questo è dunque un vero e proprio Concerto triplo > per flauto e precisamente flauto traverso, violino, cembalo e accompagnamento. Nel primo tempo prevalgono nettamente gli strumenti solisti: all'orchestra d'archi è riservato esclusivamente il motivo della prima entrata di Tutti». Degno di partico- larissima menzione è lo straordinario sviluppo in fa diesis mi- nore, che rappresenta uno dei momenti più alti di tutta l'opera strumentale di Bach. Altro particolare impressicnante è la grande cadenza amdata al solo cembalo che prepara in modo drammatico il ritorno conclusivo del tema orchestrale Il se- condo tempo è un «affettuoso > Trio dei soli strumenti concer- tanti. Il finale si presenta dal punto di vista del taglio for- male, come un' Aria col Da capo ». Ad una parte centrale in minore segue infatti la ripresa esatta dell'inizio. Il carat- tere è come quello degli altri movimenti finali dei Concerti brandenburghesi: travolgente, gioioso e insieme solenne, espres- sione di un positivo senso della vita. Il Concerto Go à due viole da braccio, due viole da gamba, violoncello, violone e cembalo, 1º tempo: Allegro in si be- molle. 2º tempo: Adagio, ma non tanto 3/2 in mi bemolle. 3º tempo: Allegro 12/8 in si bemolle >: come scrive ancora lo Schering Già al tempo di Bach, quando da tempo i violini avevano trionfato sopra le più antiche viole come strumenti portanti la melodia, questra strumentazione dovuta evi- dentemente all'intento di far segreto omaggio ai bravi suona tori di viola della cappella del Marggravio dovette essere sentita come fuori del comune. Oggi, che ci si è disabituati alle velate sonorità delle viole da braccio e da gamba, l'ecce- zionalità di quell'insieme viene risentita ancora di più e costi- tuisce, nello stesso tempo un elemento di forte attrattiva». Nella sua struttura il Concerto si presenta con le caratteristi- che di una sinfonia concertante in cui tutte le parti (salvo il
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  • Notes: Sulla conferenza di György Lukács cfr. anche la lettera conservata nel fascicolo I.2.3.2 indirizzata a Marisa Volpi del 16 maggio 1956 e la fattura relativa all'acquisto del volume Breve storia della letteratura tedesca presente nel fascicolo I.2.2.2.
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