fa sopra le righe. (Come rivela giustamente Arnold Schering,
si tratta di uno dei più arditi motivi che nella letteratura clas-
sica siano mai stati assegnati a questo strumento). Dato il
modo trionfale e splendente in cui questo movimento conclude
il lavoro, gli interpreti hanno pensato di porre il II Con-
certo Brandenburghese alla fine di tutto il ciclo, cioè come ul-
timo pezzo del programma della seconda giornata.
Concerto 3.zo à tre Violini, tre Viole e tre violoncelli col
basso per il Cembalo. 1. tempo: Allegro in sol maggiore, 2. tem-
po: Allegro 12/8 in sol maggiore ». Come risulta da quest'indi-
cazione originale, il Terzo Concerto Brandenburghese è un con
certo per soli archi raggruppati in tre «trii»: trio di violini,
trio di viole e trio di violoncelli Questi gruppi ricevono nel
corso dell'opera un trattamento autcnomo e individuale. A dif.
ferenza degli altri Concerti, questo comporta solo due movi-
menti: un primo Allegro di carattere un poco rustico e un se-
condo concepito come una danza paesana tedesca (Deutscher
Ländler).
Nella sua presentazione del Terzo Concerto brandeuburghese
lo Schering scrive: «Se una volta si volessero raccogliere delle
immagini musicali del passato tedesco, questo movimento finale
dovrebbe essere preso come csempio ideale per il modo in cui
verso il 1720 i cittadini di una piccola città tedesca esprimevano
per mezzo della danza il sentimento di gioia della vita ». Invece
del mancante movimento centrale al tempo di Bach si usava far
improvvisare da uno o da più solisti una libera cadenza.
Il Concerto 40 à violino principale, due flauti d'echo, due
violini, una viola e violino in Ripieno, Violoncello e Continuo.
1º tempo: Allegro 3/8 in sol maggiore; 2. tempo: Andante in
3/ in mi minore; 3º tempo: Presto c. in sol maggiore »: questo
Concerto è dunque un tipico «Concerto grosso > in cui il «con-
certino è formato dal violino e dai due flauti. Ma, per il fatto
che nel primo e nell'ultimo movimento il violino regge in pre-
valenza il peso del discorso sonoro, c'è chi annovera anche
tra i concerti per violino solo. Nel tempo centrale soltanto, tra
i tre strumenti concertanti si stabilisce un rigoroso equilibrio
polifonico. In un secondo tempo Bach trascrisse la parte del vio-
lino solista per clavicembalo (come doveva fare del resto con
tutti i suo Concerti violinistici che ci sono stati tramandati)
di modi che il Quarto Concerto brandemburghese existe anche
in una versione per clavicembalo, due flauti e archi. Come il
finale del Secondo Concerto, così anche l'ultimo tempo del
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quarto, come scrive lo Spitta, e.. per lo slancio, la potenza
delle idee, la ricchezza degli sviluppi, l'affascinante padronanza
della più complicata tecnica, la brillantezza e la grazia, sta in
primissimo rango tra i consimili lavori di Bach. Ed è per que-
ste sue qualità che gli esecutori hanno voluto porlo alla fine del
programma della prima giornata.
Il Concerto 5° à una traversiera, un
violino principale, un
violino e una viola in Ripieno, Violoncello, Violone e cembalo
concertato. 1º tempo: Allegro in re maggiore, 20 tempo:
Affettuoso in si minore. 3o tempo: Allegro 2/4 in re mag-
giore »: questo è dunque un vero e proprio Concerto triplo >
per flauto e precisamente flauto traverso, violino, cembalo e
accompagnamento. Nel primo tempo prevalgono nettamente gli
strumenti solisti: all'orchestra d'archi è riservato esclusivamente
il motivo della prima entrata di Tutti». Degno di partico-
larissima menzione è lo straordinario sviluppo in fa diesis mi-
nore, che rappresenta uno dei momenti più alti di tutta l'opera
strumentale di Bach. Altro particolare impressicnante è la
grande cadenza amdata al solo cembalo che prepara in modo
drammatico il ritorno conclusivo del tema orchestrale Il se-
condo tempo è un «affettuoso > Trio dei soli strumenti concer-
tanti. Il finale si presenta dal punto di vista del taglio for-
male, come un' Aria col Da capo ». Ad una parte centrale
in minore segue infatti la ripresa esatta dell'inizio. Il carat-
tere è come quello degli altri movimenti finali dei Concerti
brandenburghesi: travolgente, gioioso e insieme solenne, espres-
sione di un positivo senso della vita.
Il Concerto Go à due viole da braccio, due viole da gamba,
violoncello, violone e cembalo, 1º tempo: Allegro in si be-
molle. 2º tempo: Adagio, ma non tanto 3/2 in mi bemolle. 3º
tempo: Allegro 12/8 in si bemolle >: come scrive ancora lo
Schering Già al tempo di Bach, quando da tempo i violini
avevano trionfato sopra le più antiche viole come strumenti
portanti la melodia, questra strumentazione dovuta evi-
dentemente all'intento di far segreto omaggio ai bravi suona
tori di viola della cappella del Marggravio dovette essere
sentita come fuori del comune. Oggi, che ci si è disabituati
alle velate sonorità delle viole da braccio e da gamba, l'ecce-
zionalità di quell'insieme viene risentita ancora di più e costi-
tuisce, nello stesso tempo un elemento di forte attrattiva».
Nella sua struttura il Concerto si presenta con le caratteristi-
che di una sinfonia concertante in cui tutte le parti (salvo il