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Attività ed interessi, Oggetto 31

Carla Lonzi29 dicembre 1951 - [ante 31 dicembre 1958]

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Gran parte della documentazione è relativa alle proiezioni cinematografiche (presente anche una tessera d'ingresso del Cine club Primi Piani di Palazzo Strozzi a nome Raffaello Mazzoletti); si segnalano inoltre un quaderno di letture fatte da Carla Lonzi dal dicembre 1951 all'aprile 1952, varie tessere associative, programmi di sala di concerti sinfonici e da camera soprattutto organizzati dall'Agimus (Associazione giovanile musicale tra gli studenti delle scuole secondarie. Sezione di Roma), di cui uno della sorella Lidia Lonzi. Sono conservati «Il turista a Firenze», in evidenza la stagione lirica e sinfonica del Teatro Comunale di Firenze e del XVI Maggio Musicale Fiorentino; depliant pubblicitario della rivista «Quadrum» (1955); invito alla conferenza di György Lukács Le réalisme dans les littératures européennes (16.05.1956).

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  • Title: Attività ed interessi, Oggetto 31
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: 29 dicembre 1951 - [ante 31 dicembre 1958]
  • Transcript:
    ma anche da quello di Manet, Courbet e Seurat) i motivi culturali e figurativi più spesso ricorrenti nella sua opera. Questi temi, assimilati dalla tradizione francese, Renoir li riela- borò, nel primo gruppo della sua filmografia, nell'ambito delle ricerche della prima avanguardia dedicate al populismo impressionista, dando così nuova credibilità e culturale e umana a quella corrente ci nematografica. Da La fille de l'eau (1924), Nana (1926), La petite mar- chande d'allumettes (1928) la parabola impressionista di Renoir giunge fino alla perfezione di Une partie de campagne (1937), dopo l'espe. rienza letteraria di Madame Bovary (1994). Dall'altra parte abbiamo il Renoir realista, partito da La Chienne (1931) e da Le Crime de M. Lange (1935) e giunto alla completezza de La Grande Illusion (1937), de La Marseillaise (1987) e de La Bête humaine (1998, che segna pe- raltro un ritorno al realismo nero » de La Chienne). La règle du jeu indica apunto nell'opera di Renoir una terza fase, non ancora svilup- pata totalmente, ma che ha i suoi precedenti diretti sia nel vaudeville ormai lontano de Le Tire-au-flanc (1929), che nello spirito sottile e anarcoide di Boudu sauvé des eaux (1932). Questa terza fase è appunto la convergenza dei vari motivi dell'opera del regista in un giuoco asso- lutamente nuovo, in una nuova « commedia dell'arte, basata sulla sapiente costruzione dei caratteri e dell'intrigo, alla maniera settecen- tesca. Beaumarchais e De Musset sono i grandi modelli di questo nuovo Renoir. La lievità della costruzione scenica potrebbe far pensare a Mozart, ma ciò che sta dietro è terribilmente aderente al nostro tempo: è l'esperienza pessimistica de La Chienne e de La Bête humaine. La sottile dissezione che Renoir compie nell'anima umana, in questo film, pur avendo il suo precedente nella crudeltà tipica di un ro. manzo del XVIII secolo, quale Les liaisons dangereuses di Chaderlos Laclos, e, al contempo, sostenuta da una inequivocabile moralità, pro- pria dell'uomo de La Grande Illusion. Tuttavia la vera portata rivo- luzionaria di quest'opera, sia nella parabola generale del cinema fran- cese, che in quella particolare dello stesso regista non è stata ancora rivelata dai film successivi, inficiati dal manierismo del periodo ame- ricano » e dagli errori riscontrabili in un The River (1951) e nella Carrozza d'oro (1952). 15 maggio 1954 - Fiche filmografica n. 3. olivetti Lettera 22 Una macchina per scrivere nelle nostre case. Indispensablio come il telefono, la radio, l'orologio. Ing. C. Olivetti & C., S.p.A. - Ivrea FILIALE DI FIRENZE UFFICI: Via dei Servi 20 - Telef. 282.571 NEGOZIO : Via degli Speziali 16 r - Tel. 296.230
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  • Notes: Sulla conferenza di György Lukács cfr. anche la lettera conservata nel fascicolo I.2.3.2 indirizzata a Marisa Volpi del 16 maggio 1956 e la fattura relativa all'acquisto del volume Breve storia della letteratura tedesca presente nel fascicolo I.2.2.2.
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