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Attività ed interessi, Oggetto 79

Carla Lonzi29 dicembre 1951 - [ante 31 dicembre 1958]

La Galleria Nazionale

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Roma, Italia

Gran parte della documentazione è relativa alle proiezioni cinematografiche (presente anche una tessera d'ingresso del Cine club Primi Piani di Palazzo Strozzi a nome Raffaello Mazzoletti); si segnalano inoltre un quaderno di letture fatte da Carla Lonzi dal dicembre 1951 all'aprile 1952, varie tessere associative, programmi di sala di concerti sinfonici e da camera soprattutto organizzati dall'Agimus (Associazione giovanile musicale tra gli studenti delle scuole secondarie. Sezione di Roma), di cui uno della sorella Lidia Lonzi. Sono conservati «Il turista a Firenze», in evidenza la stagione lirica e sinfonica del Teatro Comunale di Firenze e del XVI Maggio Musicale Fiorentino; depliant pubblicitario della rivista «Quadrum» (1955); invito alla conferenza di György Lukács Le réalisme dans les littératures européennes (16.05.1956).

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  • Titolo: Attività ed interessi, Oggetto 79
  • Creatore: Lonzi Carla
  • Data di creazione: 29 dicembre 1951 - [ante 31 dicembre 1958]
  • Trascrizione:
    ORGAN. RAPPRESENTATIVO UNIVERSITARIO FIORENTINO O. R. U. F. Centro Universitario Cinematografico Pietro Germi GIOVENTÙ PERDUTA SOGGETTO: PIETRO GERMI; sceneggiatura: AN- TONIO PIETRANGELT, ENZO PROVENZALE, MARIO MONICELLI, LEOPOLDO TRIESTE, BRUNO VALERI, PIETRO GERMi; fotografa: CARLO MONTUORI; montaggio: RENATO MAY: scenografia: GIANNI MAZZOCCA; musica: CARLO RUST.CHELLI; inter- preti: JACQUES SERNAS, CARLA DEL POGGIO, MASSIMO GIROTTI, FRANCA MARESA, DIANA BORGHESE, NANDO BRUNO, LEO GARAVAGLIA, DINO MARIONETTO, MICHELE SAKARA, UGO ME- TRAILLER, ANGELO DESSI'; produttore: CARLO PONTI, 1947; distribuzione: LUX FILM. della IL REGISTA - Pietro Germi è nato a Genova il 14 set- tembre 1914. Dopo aver compiuto i suoi studi si reca a Roma per seguire i corsi del Centro Sperimentale di Ci- nematografia sotto la guida di Alessandro Blasetti, che fu anche il supervisore del suo primo film Il testimone (1945). L'opera, in realtà assai mediocre, aveva un certo interesse per il soggetto che poneva (o meglio intendeva porre) in termini extraspaziali e extratemporali un problema di co- scienza individuale (tema che fu già caro alla letteratura protoromantica del XVIII secolo). È il dramma di un uomo che ha ucciso e che, non riuscendo a sopportare il peso della colpa, benché l'unico testimone del suo delitto sia morto al punto giusto, si costituisce e rinuncia per sempre alla donna che ama. Con Gioventù perduta (1947) Germi esce dal circolo chiuso dell'atmosfera d'essai, che aveva ricreato nel film precedente per affondare le radici sua indagine nella realtà contemporanea. Con In nome della legge (1949), tratto da Piccola pretura di Giuseppe Lo- schiavo, l'indagine di Germi si fa più serrata nella narra- zione degii sforzi d'un giovane pretore per far rientrare nella legalità un villaggio siciliano in preda al banditismo e alla mafia. Con quest'opera, cui non mancò un largo suc- cesso di pubblico e di critica, Germi sua reale consistenza cinematografica in una narrazione abilis- sima e serrata, nell'analisi obiettiva ed acuta dell'ambiente e delle situazioni, nella sapiente direzione degli interpreti, Con In nome della legge e ancor più col film che segue Il cammino della speranza (1950) il nostro autore si inse- riva nell'ambito della scuola neorealista (fra i più giova- ne esponenti, accanto a De Santis e Lattuada) con una sua rilevanza ben precisa e delineata di narratore dramma- tico e avventuroso », provvisto di un autentico linguaggio cinematografico (spesso attinto alle esperienze del western americano e di John Ford) e di un profondo senso della realtà. Germi, come già il Visconti della Terra trema (1949) e lui stesso r:el film precedente, è andato alla scoperta di una Sicilia inedita, calcinata sotto un sole implacabile, in- tristita nella miseria millenaria e nelle tradizioni forzo- samente feudali; questa scoperta l'ha corredata di una ricca attenzione umana. Il cammino della speranza, che è senza dubbio l'opera sua a tutt'oggi più valida, segna ap- punto l'incontro proficuo con questa realtà: le zolfare si- ciliane, la disoccupazione dei minatori, l'espatrio clandestino di Saro e dei suoi compagni, l'epico viaggo verso il nord (che ci ricorda indubbiamente The Grapes of Wrath di Ford) sono rivissuti da Germi nei termini di un caldo discorso individuò la
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  • Note: Sulla conferenza di György Lukács cfr. anche la lettera conservata nel fascicolo I.2.3.2 indirizzata a Marisa Volpi del 16 maggio 1956 e la fattura relativa all'acquisto del volume Breve storia della letteratura tedesca presente nel fascicolo I.2.2.2.
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