Autoritratto (otto settimane o due minuti) è un’opera video creata in risposta all’open call Taci. Anzi, parla, presa come occasione per condividere in maniera immediata, essenziale ed urgente la mia auto-percezione durante il lockdown da coronavirus. Il video si propone di esprimere, sintetizzandole, la complessità e la profondità emotiva di questa situazione caratterizzata da grande incertezza. L’opera prova a riflettere alcuni tratti salienti del confinamento, tra cui l’inarrestabile flusso di pensieri, paure e dubbi alle volte difficili da seguire, e la loro progressiva perdita di significato nella ripetizione e nella mancanza di interazioni interpersonali. Attraverso la sua essenzialità formale, il video si propone anche di restituire lo iato tra il silenzio della casa vuota e il rumore della propria interiorità, nonché l’irrilevanza della propria immagine ai fini dell’auto-percezione. Riducendosi all’alternanza e alla frammentazione delle stesse poche parole, questo lavoro si esprime in una prima persona universalizzabile, che si presta all'appropriazione da parte del fruitore.