Progettata per la celebre gara della 24 Ore di Le Mans del 1955, la Bisiluro è frutto della sperimentazione di nuove soluzioni da parte di un gruppo di appassionati: Mario Damonte, pilota e finanziatore, Carlo Mollino, architetto e designer, Enrico Nardi, ingegnere automobilistico. Invertendo il tradizionale schema di progettazione, è Carlo Mollino a dettare le esigenze: il telaio si adatta alla forma detta carrozzeria e non viceversa. La Bisiluro mostra uno schema totalmente asimmetrico caratterizzato da due carlinghe distinte: la sinistra per il motore e la trasmissione, la destra per il capiente serbatoio del carburante e un angusto spazio per il pilota. In gara la vettura registra la ragguardevole velocità media sul giro di 143 km/h e una velocità di punta di 215 km/h. Dopo circa due ore è però sbalzata fuori strada, investita dallo spostamento d'aria creato da una Jaguar. A dieci anni di distanza dalla prestigiosa gara francese, la Bisiluro viene donata da Enrico Nardi in qualità di coprogettista e amministratore della omonima azienda.
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