Trattasi del calco (negativo) del volto della Beata ricavato in gesso dopo la sua morte, avvenuta il 18 giugno del 1505, e utilizzato subito dopo per ricavare una maschera funebre (positiva), fatta di strati di tessuto appoggiati su legno, il tutto dipinto. Il restauro di quest’ultima è stato laborioso ma ha ottenuto pieno successo, restituendoci vivide tinte. Oggi, la coppia costituita dal calco (in primo piano) e dalla maschera (in secondo piano) custodisce e mostra nelle sale della Casa l’immagine intensa e assorta di Osanna.