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Blind Spot

2014/2015

la Biennale di Venezia - Biennale Arte 2015

la Biennale di Venezia - Biennale Arte 2015
Venezia, Italia

Mykola Ridnyi
Nato a Charkiv, Ucraina, nel 1985.
Vive e lavora a Charkiv.

Mykola Ridnyi lavora sia come artista – realizza installazioni, sculture e video –, sia come curatore. Alla 56. Biennale di Venezia presenta due straordinari progetti: Regular Places (2014), un video monocanale, e Blind Spot (2014), un’avvincente serie a tecnica mista. Entrambe rivelano la propensione di Ridnyi per la narrazione, che prende le mosse dai recenti eventi politici nell’Ucraina orientale.
In Regular Places, allo spettatore vengono mostrate cinque località nei pressi di Charkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina. Qui si vedono le persone andare in giro seguendo la loro tranquilla routine quotidiana, mentre i turbolenti fatti degli ultimi mesi sembrano passare inosservati. Forse la loro apparente indifferenza è soltanto un tentativo di cancellare il ricordo delle violenze politiche recenti e ancora in corso. Oppure stanno semplicemente cercando di vivere una vita il più possibile normale malgrado la paralisi socio-economica che ha colpito la città. Una narrazione molto simile si ritrova in Blind Spot ma, in questo caso, il punto di vista di Ridnyi è più emotivo. Qui, in una serie di fotografie e qualche disegno, i particolari delle rovine e degli edifici ancora fumanti di Luhans’k, in Ucraina orientale, sono gradualmente cancellati da una macchia nera, che si espande progressivamente nella sequenza di immagini. Avvalendosi della metafora della zona di vuoto fra occhio destro e occhio sinistro, e rammentando gli eventi politici degli ultimi mesi in Ucraina, Ridnyi inquadra il punto cieco come importante interstizio critico fra realtà percepita e realtà immaginata. Questo spazio intermedio è forgiato dalle ideologie e dalla posizione politica di ciascuno, è pervaso dall’accesso alla conoscenza e dall’influenza dell’informazione, o della disinformazione: tutte caratteristiche che permettono a noi individui di costruire la realtà in modo specifico. Oltre a essere uno spazio per l’immaginazione e i ricordi, quella macchia nera è anche un deliberato ottundimento della visione di fronte all’inarrestabile escalation di violenza nei punti caldi del mondo, immagini che circolano sui media globali, a volte come fossero propaganda della guerra, altre come metafora palpabile del quotidiano.

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  • Titolo: Blind Spot
  • Data di creazione: 2014/2015
  • Diritti: Courtesy l'artista, Foto di Alessandra Chemollo; Courtesy: la Biennale di Venezia, with the support of Art Agenda Nova; East of Art Foundation; Lablab, Cracovia
  • Materiale: vernice acrilica spray su C-print, penna su carta
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