Questa campana era probabilmente la più grande di una serie di pezzi analoghi che componevano un carillon. Come solitamente accade per questo tipo di oggetti, i vari registri decorativi sono delimitati da costolature rilevate in orizzontale e in verticale. Su ogni faccia della campana, le diciotto borchie assumono la forma di serpenti avvolti a spirale su loro stessi. La parte inferiore era dove la campana veniva percossa esternamente per risuonare. Presenta una decorazione in rilievo finemente cesellato, tripartita orizzontalmente in un motivo di due draghi concatenati e iscritti in un quadrato, che si ripete otto volte per ogni fascia decorativa. Un disegno analogo costituisce anche l’ornato dei quattro registri rettangolari tra le sei file di borchie, e ricopre quasi completamente la faccia superiore dell’oggetto. L’anello squadrato che serviva a sospendere la campana si innesta sulla nuca di due felini affrontati, con la testa ripiegata all’indietro come ad azzannarsi il dorso. Le figure, piatte e ricavate da un unico elemento laminare assieme all’anello, hanno il corpo sinuoso a forma di “S”, grandi zampe e lunga coda ripiegata a ricciolo all’estremità: zampe e coda sono gli elementi di congiunzione tra questo gancio configurato e la cassa di risonanza della campana. I due felini hanno alcune parti del corpo modellate in rilievo e sono completamente decorati con motivi astratti.