Interprete originale degli schemi pittorici della pittura novecentista, anche ammiccando al coevo espressionismo tedesco, nella scelta dei suoi soggetti il palermitano Bevilacqua fece spesso riferimento al mondo dello sport: l’opera, infatti, ritrae due pugilatori, tema frequente negli anni del regime fascista, il cui interesse celebrativo verso il corpo e la forza fisica si manifesta nella solida figura e nel definito modellato del giovane di spalle. La scena dai toni cromatici opachi, raffigura un momento di pausa o di preparazione a un incontro, caratterizzato da una fraterna e umana intimità.