Nato a Verona Renato Birolli (1905-1959) vi frequenta l'Accademia Cignaroli. Trasferitosi a Milano conosce Carlo Carrà, e stringe amicizia con Giacomo Manzù e Aligi Sassu, cui lo accomuna un impulso di ribellione al dominante ordine artistico-culturale, un atteggiamento anticonformista che lo porta in sede politica a posizioni nettamente antifasciste. Nel 1938 Birolli aderisce al gruppo di “Corrente” in cui artisti, critici e letterati sono uniti da una tendenza espressionista contro l’ufficialità dominante. Tra il 1943 e il 1945 il dramma della guerra e della lotta partigiana influenza profondamente la sua pittura. Terminato il conflitto costituisce nel 1946 a Venezia la “Nuova secessione artistica italiana” poi “Fronte Nuovo delle arti”, cui aderiscono tra gli altri Renato Guttuso, Ennio Morlotti ed Emilio Vedova. Dalla seconda metà degli anni quaranta soggiorni a Parigi e in Bretagna fanno maturare il distacco definitivo di Birolli dalla tematica e dalla forma espressionistica per raggiungere un cubismo quasi "analitico", pieno di sfaccettature e tagli. Contraddistinta da un ritmo compositivo equilibrato fatto di piccoli elementi espressivi, "Porto Bretone (Spiaggia)" evoca un'astratta veduta marina immersa nei toni giallo, blu e grigio.
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