Statua in bronzo laccato e dorato che raffigura il Buddha seduto in 'padmāsana', con la mano destra rivolta verso il basso nella posa della 'bhūmisparśamudrā', ovvero il gesto di toccare la terra. Questo gesto venne compiuto dal Buddha seduto sotto l’albero della 'bodhi' quando il dio della morte Māra cercò di farlo recedere dalla sua imminente illuminazione ('nirvāṇa'). La mano destra è infatti rivolta verso il basso a invocare la dea Terra come testimone del diritto di accedere all’illuminazione grazie alla consapevolezza ('bodhi') acquisita nel corso di innumerevoli rinascite.
Il corpo del Buddha, dai tratti eleganti, con i fianchi stretti e le spalle larghe ma ben proporzionate, è coperto in parte dalla veste monastica che si appoggia sulla spalla e sul braccio sinistro, lasciando libera la parte superiore destra del busto. Un sottile scialle si appoggia morbidamente sulla stessa spalla sinistra. Il viso, dall’ovale pieno, ha tratti delicati, con i grandi occhi quasi del tutto chiusi nell’atto della meditazione. La capigliatura, culmina nell’alta protuberanza cranica ('uṣṇīṣa'), ricoperta da piccoli ricci. Sulla sommità del capo spicca l’alta fiamma dalla forma slanciata. La scultura - pur collocandosi nell’ambito dello stile Ayudhya - con le perfette proporzioni del corpo, il naso sottile, la bocca finemente disegnata e la forma della fiamma, che evoca la raggiunta Illuminazione, riflette l’influenza del precedente stile Sukhothai, nel quale si era realizzato un perfetto bilanciamento fra le esigenze espressive e l’accentuata stilizzazione della maestà del Buddha.