Enrico Caruso (1873-1921) non ha bisogno di didascalie o presentazioni: è per tutti il tenore, per eccellenza,senz’altro uno dei più grandi. Il suo timbro era potente, scuro, di grande bellezza e forza drammatica. Qui è ritratto dallo scultore Filippo Cifariello,Il grande cantante non cantò molto alla
Scala, una Bohème, un Mefistofele e soprattutto un trionfale Elisir d’amore oltre a Germania di Franchetti.
La sua fama divenne grandissima soprattutto all’estero, in particolare in America.
Certamente non tutti sanno che il cantante fu uno dei sottoscrittori, nel 1911, per l’acquisto della raccolta Sambon che costituì il nucleo originario dell’allora costituendo Museo Teatrale alla Scala.
Nel nostro archivio, oltre a molte foto, è conservata addirittura una serie di radiografie della sua gola e dei
suoi polmoni, come a voler scrutare dal punto di vista clinico il segreto della sua unica e meravigliosa voce! Caruso è stato anche autore di argute caricature che si divertiva a disegnare, ritraendo colleghi del mondo della musica.
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