Il mobile, tra i più celebri del museo, rientra in quella tipologia di stipiti di origine olandese che ebbe grande diffusione in Italia dalla metà del Cinquecento. Il commesso in pietre dure che lo decora è tipico di un laboratorio romano, che utilizzava pietre lucidate collocate secondo uno schema geometrico lineare; particolarmente preziose quella della parte centrale, che ornano i numerosi piccoli cassetti. Acquistato prima del 1849, lo stipo fu pesantemente modificato da Giuseppe Speluzzi. Nel 1859, con un primo intervento di restauro, fu aggiunto il basamento in ebano con mascheroni e leoni alati in bronzo dorato. Nel 1879 fu posta a coronamento dle mobile la coppa sostenuta da una dama a cavallo del mitolgico unicorno. Si tratta di un'oreficeria di Augusta in argento dorato realizzata intorno al 1730.