Artista sincero e capace di sintesi profonda e potente, Meloni si muove nell’Italia del dopoguerra alla ricerca di una forma espressiva che rinnovi il contenuto dei paesaggi, dei ritratti e delle cose, seguendo in parte dettami di gusto espressionista e in parte la magistrale lezione picassiana. Così facendo, egli progressivamente arriva ad un tratto sempre più elegante, raffinato e al contempo scarno, che esplora e segmenta lo spazio seguendo un’ispirazione sincera e felice. La natura morta che qui presentiamo, ad esempio, rinnova i singoli elementi all’interno di una visione che sicuramente privilegia la forza del colore, ma che è anche capace di costruire con grande perizia un rapporto tra gli oggetti, in modo che essi risultino all’occhio portatori di una effettiva energia vitale. Bella la trasparenza di alcuni dettagli, che diventano fantasmatici pur ribadendo la loro presenza; interessante l’invenzione del quadro nel quadro, che replica sostanzialmente il medesimo contenuto.
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