Il candelabro è un arredo perfetto per la decorazione dei palazzi barocchi, che ben rappresenta le nuove esigenze di ostentazione, lusso e splendore della nobiltà e alta borghesia locale. Questo reggicandelabro rappresenta una figura in legno dorato con le fattezze di un giovane Bacco colto nell'atto di incedere su di una roccia. La mano sinistra è sollevata a stringere un intreccio di foglie di vite che funge da supporto al candelabro. Il braccio destro, invece rimane seminascosto da un drappeggio fluttuante e si abbandona mollemente lungo il fianco. Questo modo di cogliere la figura umana in perenne movimento, richiama, pur nella sua reinterpretazione, una scultura diil Bacco di Jacopo Sansovino. Si ritiene che questo reggicandelabro sia stato realizzato poco dopo il 1667 su probabile commissione di Giovan Antonio Durazzo per la sua villa di Albisola. Tipico di questo periodo è il legame che unisce stuccatori e intagliatori, impegnati nei cantieri della Genova barocca, ai pittori, creando una continuità tra l'ornamento dipinto, lo stucco e l'arredo ligneo sulla scia di Guarino Guarini, noto esponenente del barocco piemontese. Questa tecnica trova una delle sue migliori applicazioni nel soffitto del palazzo Brignole Sale a Genova (ora palazzo Rosso).