Carapace di caretta caretta

Uno degli animali più belli che possiamo incontrare nei nostri mari è la tartaruga comune Caretta caretta. È un rettile di origine antichissima, che risale a circa 300 milioni di anni fa. Questa tartaruga rappresenta la specie più abbondante del Mediterraneo ed è l’unica che si può riprodurre lungo le coste italiane.
Ha un corpo allungato, protetto da una corazza a forma di cuore, detta carapace.
Come tutti i rettili, predilige le acque temperate, motivo per cui compie vere e proprie migrazioni.
Come l’uomo è dotata di polmoni per respirare, ma è in grado di compire apnee lunghissime, che possono durare anche ore.
Il degrado ambientale, derivante dalle attività antropiche, al giorno d’oggi, minaccia seriamente la sopravvivenza di questa specie: sia a terra, dove cementificazione e sfruttamento delle spiagge incidono sulla possibilità di nidificare, sia a mare, dove le tartarughe risultano esposte a moltissimi pericoli.
Le tartarughe marine possiedono un’eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia dove sono nate. I piccoli, infatti, sono capaci di immagazzinare le caratteristiche chimico-fisiche della sabbia, oltre ad altre caratteristiche ambientali, che consentono un imprinting della zona di origine, nella quale tornano a deporre anche dopo lunghe migrazioni.
Il nido è una buca profonda 60-70 cm, che la tartaruga scava mediante le pinne posteriori. Qui vengono deposte da 80 a 140 uova, bianche e grandi quanto palline da ping-pong.
Al termine, la tartaruga ricopre il nido con cura, al fine di garantire una temperatura d’incubazione costante e nasconderlo alla vista dei predatori, e torna in mare.
Le uova hanno un periodo d’incubazione che oscilla tra i 45 e 65 giorni. Rotto il guscio, i piccoli impiegano due/tre giorni per uscire dal nido. Si dirigono verso il mare col calare della sera per sottrarsi ai numerosi predatori (granchi, uccelli, piccoli mammiferi, etc.).