L’artista, calabrese ma di formazione torinese, ha aperto la sua lunga carriera con questo premio, che egli ricevette nel 1976. Il suo primo periodo di attività, a cui questa particolare opera è legata, può essere definito neoespressionista. Solo più tardi egli aderì all’arte concettuale per arrivare poi ad esiti clamorosi grazie ad un tipo di pittura detta Epic Painting. Il cardinale in questione è contraddistinto da colori vivissimi e da una posa in preghiera che ricorda i celebri papi di Francis Bacon. Il tratto è fermo e brillante, la cura dei particolari è insistita. Bello è infine il movimento trattenuto che dà al protagonista un’intenzione rivolta verso l’assoluto, pur dipingendo il suo corpo in aspetto quotidiano e quasi derisorio.