gni, molto commovente, forte di aggettivi, e drammatico, l'nterpretazione della storia del nostro
partito. "Il nostro Partito sorse nella grande crisi rivoluzionaria del primo dopoguerra, nel=
l'adesione all'internazionale comunista, nel collegamento politico ed organizzato con il par:
tito bolscevico che aveva guidato la prima rivoluzione socialista nella rottura con la so=
cialdemocrazia che aveva abbandonato il marxismo e rinunciato ad ogni funzione rivoluziona-
ria........Cuesto è l'atto di nascita del nostro Bartito, sicuro e forte per la sua ideolo=
gia, per la sua struttura, per la sua organizzazione, animato da un'incrollabile volontà rivo-
luzionaria.Ma se questo fu il nostro atto di nascita siamo poi cresciuti, senza accontentarci
di una investitura internazionale, aprendoci con le nostre forze la nostra strada, cercando
di tradurre in italiano, sotto la guida di Gramsci e di Togliatti gli insegnamento della Rivo-
luzione d'ottobre, senza adagiarci in schemi meccanicamente trasportati da altre situazioni,
cominciando subito a scavare - con una interpretazione originale della storia italiana - quel=
la via italiana lungo la quale siamo faticosamente avanzati, sempre combinando l'opera di pen=
siero e l'azione pratica....." (e quis ante contro il fascismo, la lotta di liberazione, la
lotta per una costitusione democratica, lotte tutte nelle quali il Partito comunista ha avuto
il primo posto)."Oggi questa nostra politica legata indissolubilmente agli interessi nazio-
nali fondamentali........., che abbiamo condotto nei fatti, è confermata dal Congresso del P.
C.U.S., è indicata come esperienza di valore internazionale, è liberata di ogni ipoteca."Inuti=
le forse dire che ho sottolineato quelle frasi e parole che tendono a mettere in rilievo le
caratteristiche autonome del movimento comunista italiane, cioè a portare Togliatti più avan=
ti della sua stessa impostazione, a criticare apertamente ogni posizione settaria e chiusa ,
fino ad un pensiero di questo tipo: "Quando gli avversari presentavano in passato questa nos
stra politica come un artificio tattico, alcuni compagni vi erano che ammiccavano furbescamen=
te...... E queste reticenze e incomprensioni,certi sottintesi e certi silenzi, alimentarono dil=
fidenze nei confronti del nostro partito e facilitarono l'opera dell'avversario!' Polemizzan=
do con il P.S.I. ,hà rivendicato la funzione dirigente di un partito nel lavoro serio e co-
stante e ben diretto dei suoi quadri, nel compito che ad esso affidano le masse, e non nelle
"ventate"elettorali.(Polemica tuttavia che non si esprime precisamente in questi termini ma
bhe si rifà alla scissione di Palazzo Barberini ,e che rileva con intelligenza la funzione
dei due partiti nella dialettica del movimento operaio). Ha legato la discussione e le criti-
che sul XX Congresso alla campagna elettorale: "Questa lotta deve continuare anche nel corso
della campagna elettorale, perchè è nel corso dell'azione che il burocratismo, la scarsa ini-
ziativa, la passività e il formalismo meglio si individuano e con più slancio si superano..."
E' sembrato ai compagni di trovare in Amendola un dirigente che nel linguaggio e nella
sensibilità, nell'interpretazione del nuovo corso, leghi in qualche modo la lotta del movimen=
to operaio alle migliori tradizioni del nostro risorgimento.
A questo punto, raccolto questo clima, nel pomeriggio conclusivo in attesa dell'intervento
di Togliatti, che ho cercato di riferirvi sulla linea del resoconto del discorso di Amendola
sull'Unita, si aspettava come Togliatti popunite tobe giudicato queste esigenze.
Interessante una sfumatura che mi ha chiarito le posizioni ancor prima di sapere l'inter-
vento che ora vi ho riassunto:è arrivato un telegramma da Cuneo che annunciava l'iscrizione
di 226 compagni in seguito alle discussioni sul XX congresso, Amendola ha preso il telegram
ma dalle man di Dozza che lo aveva letto, e lo ha segnalato a Togliatti che stava scrivendo
e che ha annuito con civiltà.
Togliatti ha ribadito prima la giustezza della sua impostazione, insistendo sulla minaccia
costituita dalla tripliceelle alleanza dei monopolisti dell'industria dell'agricoltura e del
commercio, ( limiti di tale alleanza sono esaminati in un articolo interessante di Spriano sul-
l'ultimo Contemporaneo). Ha fatto una polemica poco per convincente con l'avversario sul tema.
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