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Carteggio, Oggetto 752

Carla Lonzi24 dicembre 1953 - 25 dicembre 1964

La Galleria Nazionale

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Roma, Italia

Nutrito nucleo di lettere che testimoniano il legame esistente tra le due amiche; di maggiore consistenza sono gli anni 1955-1956 mentre dal 1957 la corrispondenza risulta decisamente più esigua; sono presenti anche alcune minute di Cala Lonzi, come testimonia anche l'indicazione autografa «lettere mie, scritte e non spedite o spedite in altra copia». Sono affrontati svariati temi che si riferiscono all'ambito artistico (come, tra le altre, l'attività di redazione dell'articolo su Ben Shahn oppure i commenti sulle mostre visitate o su artisti quali, ad esempio, Guttuso o Scialoja), letterari (come, tra gli altri, il rapporto con Carlo Muscetta, la conferenza di György Lukács), cinematografici (commenti a film quali Senso, I sette samurai, Zio Vania), filosofici e politici (PCI); sono raccontati stralci di vita, sentimenti ed attività professionali. Sul versante artistico si delinea un ambito culturale con personalità quali Longhi, Gregori, Maltese, Briganti, nonché Alberto Martini; si descrive la cerchia di amici comuni anche di ambito universitario e/o politico romano, quali, tra gli altri, Carla Innocenti, Alberto e Maria Gloria Parigi, Gian Carlo Mibelli, Sante, Mario Lena. E' presente un nucleo di corrispondenza a e di terzi, tra le firme figurano quelle di Giuliano Briganti, Franca Angelini, Lando Landini e Luciano [Pistoi] nonché della signora Matilde Andreani in Volpi indirizzate a Carla Lonzi o a Marisa Volpi Presenti, tra gli altri, elaborati dal titolo: I giorni della nostra vita di Marina Sereni; Appunti in margine al dibattito contemporaneo ed uno schema di Carla Lonzi con proposte per la III edizione della Mostra pittura vecchio mercato.

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  • Titolo: Carteggio, Oggetto 752
  • Creatore: Lonzi Carla
  • Data di creazione: 24 dicembre 1953 - 25 dicembre 1964
  • Trascrizione:
    15. Settembre 1995- Carla cara, da molti giorni non ho tue notizie dettagliate, eccetto l'espresso che è arrivato con timbro della ferrovia di Firenze ,in data 12, il giorno stesso. Che cosa succede? Raccontami di Alberto, e di quello che fai. Ieri sono stata da Muscetta : difficoltà oggettiva di organizzare l'insieme del lavoro intorno a problemi dell'ottocento ,dato che da quattro mesi stanno elaborando il corso di cui si accenna nel programma in base, come avevo pensato, alle competenze e agli interessi di studio di Muscetta e degli altri (Bertelli ecc.), ormai siaho al= la vigilia della pubblicazione dei programmi definitivi. Difficoltà più gravi, che in qualche modo mi aspettavo, sono un tipo di esclusivismo da professore universitario da parte di Muscetta per esempio non pensa=ehe i gruppi dice- di studio pesano di necessità sul professore qualificato (assistente universitario, pro- fessore o studioso provato) che deve dirigere (far studiare gli altri ,ha detto, è più faticoso che studiare noi) e che , tra l'altro, secondo lui non può dirigere se non è competente sull'argomento (iulimin si sente disposto a dirigere p.e. un gruppo lui contemporades Aucoza burocraticismo clessico di quello che vuole evitare lavoro e grane sha cominciato col dirmi che non ci sono i locali, alla mia replica che si può lavorare a casa di quelli che parteciperanno, non ha reagito. Daccordo con me che un argomento come secondo ottocento e novecento sarebbe più poli- tico, ma evidentemente non si può creare dal nulla ,lui sta lavorando ad una storia della letteratura italiana moderna, e gli interessava questo problema delle origini, così su questo argomento ha trovato dei collaboratori e ha visto in concreto la possibilità di realizzare un corso sio ho detto che l'impostazione e "corso" può rischiare di essere accademica, lui ha replicato che l'importante è il medo e non l'argomento, che comunque riguardo a quei problemi penserà a costituire dei gruppi di studio. Politicamente queste risposte rivelano i difetti tipiei che nel partito chiamano opportunismo e conseguenti de viazioni di tipo idealistico(una frase come quella sottolineata manca di dialettica). Infine cercava di convincermi a partecipare con una relazione sul passaggio nella pittu= ra dal se rococò al neo-classicismo,dal neo-classicismo al romanticismo. Gli ho spiegato che per noi storici dell'arte si tratta ancora di avere un linguaggio critico adeguato alle opere d'arte, visto che finora s'è fatta molta letteratura e molto empirismo, e che quindi=nen=si=può affrontare=unregemente per affrontare un argomento erittee problematico conviene studiare l'arte moderna, e non un momento di così indiscussa involuzione artistica come il neo-classicismo e di così remoti e giudicati contenuti culturali.
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