Imponente statua di ‘tianwang’ in posa dominante, raffigurato nell’atto di sottomettere un demone supino su un’alta base. Il Re Celeste volge la testa a destra, ha la mano destra appoggiata sul fianco e la sinistra levata: il pugno è forato e in origine stringeva probabilmente un’arma. La testa, non invetriata, era dipinta con pittura a freddo. Il Re ha un’espressione minacciosa, con occhi sporgenti, sopracciglia aggrottate, narici dilatate, lunghi baffi in rilievo, bocca aperta in una smorfia digrignante. Ha i capelli raccolti in un’acconciatura elaborata. Indossa un’armatura complicata sul davanti, mentre la parte posteriore è liscia e vi si riconoscono i segni di raccordo degli stampi. I bracciali dell’armatura sono particolarmente elaborati: spallacci a forma di drago bicorne a fauci spalancate e corta proboscide, dalle quali fuoriesce il braccio della statua, protetto da cubitiere. Gli avambracci sembrano anch’essi racchiusi in una protezione bivalve. Sotto l’armatura spunta una veste a maniche lunghe, tagliata in maniera irregolare al di sotto dei fiancali. Al di sotto delle ginocchia, che sembrano protette da ginocchiere, gli schinieri sono bipartiti da una fascia centrale bloccata da due bottoni. La parte inferiore degli schinieri è a frange pieghettate sopra calzari appuntiti. Il demone sottostante presenta un corpo infantile e gli arti armati di due artigli. La base su cui poggia tutta la composizione è a forma quadrangolare, di parvenza rocciosa e con due fori per lato.
Una coppia di Re Celesti era sovente posta all'ingresso delle tombe ipogee più importanti di epoca Tang (618-907), con funzione protettiva.