L’autore corredò il progetto del monumento con una scritta significativa: “Lo schianto: un’esistenza umana stramazza al suolo siccome colta da un fulmineo dolore imprevisto.” Queste parole, pur caratterizzate dalla retorica del tempo, ben descrivono la grande figura che orna la tomba. Una giovane donna, che ambiguamente si leva o precipita, alzando la testa in un anelito di testimonianza vitale. Bello il rapporto tra la nudità parziale del corpo e la veste, così come particolarmente intensa è l’espressione, benché il viso sia volutamente schematico, quasi ideale.