Oltre la Loggia di Davide, ci accoglie un ambiente rettangolare splendidamente decorato appunto da stucchi che raffigurano divinità e scene di vita romana antica. L’opera nel suo complesso è certamente di Francesco Primaticcio, uno dei collaboratori più importanti di Giulio che si avvalse in questo caso dell’aiuto di Giovan Battista Mantovano. In seguito l’artista partì per la Francia dove collaborò in modo decisivo agli affreschi della reggia di Fontainebleau. Gli stucchi sono ripartiti tra la volta a botte, divisa in 25 riquadri e la doppia fascia di fregi che la delimita in basso. Particolare curioso: tra le diverse scene appare anche uno strano battesimo, fuori contesto rispetto alle altre citazioni antiche. Il riferimento prossimo è naturalmente alle storie romane narrate sulle colonne di Traiano e di Marco Aurelio, anche se non esiste alcuna copia meccanica dalle stesse. L’intenzione progettuale di Giulio era evidentemente quella di glorificare il mondo classico, sorprendendo il visitatore con il grande numero di personaggi effigiati.