Attribuita erroneamente a Salvatore Irdi, la pudica e aggraziata Innocenza è stata identificata con la scultura esposta dal maestro Citarelli alla mostra borbonica del 1841. Disposta su un supporto meccanico che ne consentiva la rotazione, la scultura in marmo esprime una purezza acerba e una bellezza ancora infantile, indagata attraverso una studiata attenzione naturalistica.