Il formato e la data dell’opera indurrebbe a inserire il dipinto nella serie mitografica eseguita da Patania per il collezionista Vaginelli tra il 1828 e il 1829. Seppure l’identificazione del soggetto rimanga ancora irrisolta, la figura alata raffigurata, che sembra non avere attributi o caratteri femminili, sembrerebbe da identificarsi con Zefiro o con Amore o, ancora, con Mercurio se l’infante trasportato in cielo fosse il piccolo Bacco affidatogli da Zeus. Tra le fonti iconografiche vanno annoverati i modelli della statuaria classica, nello specifico le note vittorie alate poste a decoro degli archi trionfali.