le mie debolezze, le mie esagerazioni.
Possiamo dire, pensando a Maria che vi-
sita Elisabetta - questo mistero che è
il primo passo nella storia dell'Incarna-
zione: un movimento strettamente fem
minista! – che Maria-madre di Dio rap-
presenta la donna di Chiesa ed Elisabet-
ta-madre-del-Profeta rappresenta l'altra?
Non credo. Credo che ognuno di noi, 10-
mini e donne, ha delle zone di Chiesa
e delle zone « altre » ma che le zone, nel
la azione, finiscono per incontrarsi e per
fondersi. Per cui saremo di Chiesa o di
altro se le nostre azioni saranno del Van-
gelo o di altro: evangeliche o non evan-
geliche. Conosco gruppi delle più « radi-
cals in U.S.A,in qui le giovani arriva-
no ay voto di castila totalmente ateo,
trets portate a questa esigenza dalla passio-
ne contro l'asservimento della persona di-
ventata cosa. Mentre agiscono per cam-
biare le leggi, per denunciare la radice
socio-economica dello sfruttamento del
la donna che è sempre il test dello sfrut-
tamento dell'uomo sull'uomo, la lotta le
purifica fino all'ultima coerenza: «non pos-
siamo denunciare che l'uomo è nostro ne.
mico, sedute di fianco ad un amante
Ecco risorgere dalla storia reale, soffer-
ta fino al più intimo, lo scandalo della
croce!
Questo morire a me stessa per un
Cammino, una Verità, una vita che mi
possiede e mi trascende, è l'esperienza
specifica della maternità. E' il mistero
dell'Annunciazione. E' la maternità dello
Spirito che pure l'uomo conosce; per
questo il Vangelo dice: «in Cristo né
giudei né gentili, né schiavi ne padroni.
né uomo né donna ».
Quando ci dicono: - che la donna non
si avvicini all'altare – non siamo più in
Cristo?
Se lo domandano anche le sorelle pro-
testanti nelle loro istituzioni di chiesa :
«... il condizionamento della cultura è
cosi persistente e incomincia così presto,
che lo stile di vita dei bambini è gover-
nato dai « generi» (maschile e femmini-
le) molto prima che essi possano udire
il richiamo della fede alla vocazione di
essere umani. La chiesa s'è impigliata in
questa struttura dall'inizio, permettendo
alla voce della cultura di diventare più
persistente e più autorevole della voce di
ladonna nella chiese
Dio. In questo modo la chiesa ha ridotto
Dio ad una parziale immagine maschile
e ha introdotto tutti i pregiudizi maschili
nelle strutture di chiesa in modo che nes-
suna donna possa occupare posizioni di
guida. La chiesa continua a forzare la
donna a ricevere la propria identità
dal-
l'uomo invece che da Dio. Il risultato è
che la chiesa non ha mai aperto la stra
da alla donna per rendere possibile il suo
pieno contributo come creatura di Dio».
(Nelle Morton: The Church Women, gen-
naio 1971).
E le sorelle protestanti si fanno la
stessa domanda che mi faccio e vi fac
cio: non potrebbe darsi che il movimen-
to mondiale di liberazione della donna,
anche nelle sue espressioni più violente,
possa essere interpretato, nel suo signifi
cato piu mpio, come m richiamo alla
chiesa affinché ritorni alla sua fede?
Fino a che non spezzeremo il pane e
non berremo il vino senza discriminazio
ni, questa non è la cena del Signore L-EC-
co il grido della comunità offesa. E la
donna, ancora più offesa della comunità
offesa, deve portare avanti nella protesta
globale, e direi addirittura guidare, l'esi-
genza umana essenziale: la nostra iden
tità viene
da Dio, non dagli uomini!
Dizohedale il primo mistero di fede del-
la «Chiesa nella donna il mistero
della Annunciazione. Questo mistero è la
nostra croce: per questo mistero siamo
nel mondo ma non del mondo, amiamo
l'uomo ma non siamo dell'uomo.
Vogliamo guardare un attimo questo
mistero nelle due prime persone del Nuo-
vo Testamento, l'uomo Giuseppe e la don
na Maria? « ... Giuseppe suo sposo, che
era un uomo giusto e non voleva denun-
ciarla, pensò di rimandarla segretamen-
te.
Non c'è salvezza per la relazione no-
mo - donna? L'uomo Giusto ha paura del-
la Piena-di-grazia, L'amore tra l'uomo e
la donna è tragico ineluttabirito come
la morte. La redenzione assume subito
questa tragedia : prima della strage degli
innocenti, l'incarnazione del Verbo sem-
bra far strage della coppia. Erano un ra-
gazzo e una ragazza promessi fidanzati
si erano scelti loro, portati dalla loro vo-
lontà o da circostanze e progetti umani.
Dialoghi aperti
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