Nel corso della sua ricerca, Bagnoli ha più volte privilegiato luoghi al di fuori delle tradizionali sale museali, scegliendoli in quanto ambienti dai quali trarre diretta ispirazione. Per l’antico bacino posto all’esterno del Castello di Rivoli l’artista ha ideato la fontana Cinquantasei nomi, 1999-2000. L’opera è formata da altrettante canne realizzate in analogia al bambù, ma dipinte nei colori blu e rosso. La loro disposizione segue il “quinconce”, la configurazione a file parallele sfalsate di mezzo passo usata in arboricoltura. Adottato in Occidente fin dal tempo degli antichi romani, il quinconce è rintracciabile anche in Oriente, in particolare nella mistica tibetana, in quanto elemento centrale a partire dal quale si sviluppa il mandala.