Giorgio Sansoni è un pittore giovane non soltanto per età ma
anche come concezione, come sentimento e come linguaggio.
Nelle sue tavole e nelle sue tele nessuna visione illustre di città,
nessun panorama celebre: case umili, strade senza storia, piazze nude
di monumenti, cose semplici che invitano alla confidenza e alla bontà.
Non verismo, non polemica sociale: giovanile desiderio di candidezza.
Queste case e strade e piazze sono trasfigurate da un sentimento
intimo e puro che toglie loro ogni aspetto quotidiano e le pone nell'aria
del sogno e della favola. Alle finestre nessuna figura umana, i luoghi
sembrano disabitati; ma non sono cose morte: ogni fatto può accadere,
ogni apparizione avvenire, in quegli spazi vuoti, nelle vie senza mo
vimento. C'é anzi un'aria di attesa per qualcosa di sereno e di gioioso.
Le linee ed i colori accompagnano con fedele dolcezza questo senso
tranquillo della vita. Ora le superfici si distendono vaste e bianche, ora
si spezzano e si susseguono in un brio gentile di linee brevi e di
colori. Sui tetti lisci, di un rosso calmo, quasi a concludere la se-
renità delle tinte e la compostezza dei volumi, sempre, anche per
breve spazio, l'azzurro uguale di un cielo senza ora e senza perturba-
zioni. In fondo alle strade il colore diviene più chiaro, la luce più
vivida, come a sottolineare una speranza della fantasia. II grigio delle
sgorature sui muri di cinta non é un appunto ma un ornamento e un
accompagnamento. Tutto il linguaggio pittorico ha il tono onesto della
contemplazione e il candore dell'immaginare disinteressato.
Un unico paese, sognato ed amato nella fantasia, che si mo-
dula in varie tavole e tele, è dunque quello che ci presenta Giorgio
Sansoni. In mezzo a tanti linguaggi esteriormente presuntuosi e in-
teriormente vacui, questo semplice mirare e questo sommesso colo
rire, riposa l'animo e gli occhi di chi é disposto a comprendere.
CARLO BALLERINI
..case umili
strade senza storia,
piazze nude di
monumenti...
1. Le donne
2. Gli uomini
3 - I ragazzi
4 Ragazza
5. Innamorata
6 - Nubile
7
Madre
Vasi e Figure
L'ebete
8
9 - Il lavoro
10 - Maschere
11
Al bagno
12 - Maschere
13 . Arezzo
Disegni
Nelle ceramiche di Lino Chianese predomina l'interesse per la
figura umana. Figura umana che, dai vasi ai pannelli, ha un pro-
gressivo sviluppo, non dettato soltanto dalla materia e dall'oggetto,
ma sopratutto da una interiore visione. Nei vasi, di linea semplice
e svelta, la figura umana affiora indistinta dai fondi di colore, quasi
impressione o traccia di impressione quasi ricordo o traccia di ricordo.
Poi si determina nei vasi a forma di donna che non sono grotteschi ma
rievocano formule visive primordiali, spogliati come sono d'ogni grazia
femminile, nel tentativo di una ricerca espressiva attraverso la de
formazione. Infine nei pannelli diviene piú vicina alla realta quoti-
diana senza essere nè verista ne realista. L'autore non crea ne vuole
creare caratteri. Le figure infatti non sono quasi mai sole: appaiono
in cerchio ritmico attorno ai vasi: s'infittiscono nei pannelli, quasi
a significare la comunitaria vita moderna, il gruppo che predomina
sull'individuo, l'ambiente e il luogo che livellano dando fisionomia
simile ai volti, atteggiamenti, di ugual tono, ai corpi. E il paesaggio
che conclude le scene non ha cielo nè campagna, ma s'affolla spesso
di case e le case si punteggiano di finestre e fanno sentire in loro
e al di là di loro l'esistenza di una folla, non di una società di in-
dividui. E il colore univoco e brillante, rotto solo dai contorni delle
figure e dalle necessarie precisazioni pittoriche, sottolinea e con-
ferma questa raffigurazione di un mondo senza personalitá. I vasi e
i pannelli sono, nonostante questo, vari. Infatti nei vasi le figure crea-
no improvvise macchie di colore, nei pannelli rompono, in linee
inaspettate, la superficie. Da tutto l'insieme nasce quasi sempre una
atmosfera triste ma contenuta, messa in risalto qualche volta da sfu-
mature caricaturali. Si sente, nel fondo, un'esperienza non gaia della
vita espressa con misura vivace
CARLO BALLERINI
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