Le chicchere (dallo spagnolo "jícara") erano recipienti senza manico di origine mesoamericana, adottati dopo la conquista spagnola anche in Europa per sorbire caffè e cioccalata. Queste chicchere sono probabilmente frutto di due fasi produttive: quella tradizionale di svuotamento, levigazione e laccatura della noce di cocco e quella - tipica del periodo coloniale - dell'aggiunta di piedi e manici in argento lavorato. Questi ultimi, che siano stati prodotti nel vecchio continente o in Messico, riflettono il gusto europeo. Aggiungere montature metalliche ai contenitori privi di manici o piedistalli era una tradizione già in uso dal Medioevo, quando era applicata ai vasi cinesi. Anche il motivo floreale della base è d'influenza occidentale: questo tipo di decorazione era infatti assente nell'artigianato locale. Tradizionalmente le chicchere, usate per bere "atolli" (un miso di mais e acqua) e "kakaw" (bevande di cacao), erano prodotte con i frutti legnosi - simili a zucche - dell'albero Crescentia cujete. L'uso della noce di cocco in questo esemplare ed altri del XVII secolo è conseguenza dell'importazione della pianta di cocco dalle Filippine, operata dagli spagnoli. Nonostante altre specie di cocco fossero presenti in mesoamerica (Panama) dai tempi delle migrazioni austronesiane, la specie globulare era sconosciuta prima del periodo coloniale.